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domenica 6 dicembre 2015

L'Occidente, il post-moderno della dimenticanza, gli altri --n.18--

In questa rubrica tentiamo di scoprire chi, noi Occidentali, siamo.

53) E' tutto opera di quella disciplina chiamata "Linguistica".
La frattura fra Oriente ed Occidente potrebbe trovarsi nell'opera dei linguisti europei. Essi hanno tracciato una mappa delle lingue a partire dalla supposta divisione del mondo tra popoli semitici e popoli indoeuropei. Una partizione che successivamente ha organizzato discorsi ora colti ed ora volgarizzati sulla frattura fra Oriente ed Occidente.
Gli studiosi che hanno identificato e classificato i gruppi di lingue dalle origini comuni sono Ernest Renan e Georges Dumézil  o Mircea Eliade.
Lingue indoeuropee che si ritiene appartengano al grande gruppo razziale ariano,
Lingue semitiche funzionanti in modo diverso , appartenenti all'antico Oriente di babilonesi, aramei, ebrei, siriaci, arabi e altri gruppi di questa regione del mondo.

54) Dall'appartenenza ad una religione si può entrare e/o uscire, invece dalle classificazioni antropologiche  da quelle linguistiche non si può nè entrare nè uscire.
-Noi Occidentali fissiamo ciascun uomo, ciascun essere umano, alla propria religione, alla propria lingua, al colore della propria pelle.  
-Noi Occidentali che ultimamente siamo entrati in crisi di identità nazionale e soprattutto religiosa, per meglio accordarci con la realtà e per meglio accordarci con l'avvenire (su cui vogliamo comunque imporci) siamo alla spasmodica ricerca "scientifica" degli antenati; da qui l'uso -fra altre discipline- della linguistica.

55) Oswald Spengler, il filosofo, storico e scrittore tedesco, autore, tra le altre opere, de Il tramonto dell'Occidente, raggruppa l'analisi di tutti questi popoli e di queste lingue in un unico capitolo ("Problemi della cultura araba" e non, come p.e. "problemi delle culture mesopotaniche"). 
Egli in un certo senso trova il punto di rottura di civiltà fra la visione culturale posseduta dai paesi di derivazione greca (l'Occidente) e quelli di ambito aramaico ove persiste, al contrario che in Occidente, nella quotidianità della vita la preminenza del religioso.

Il discorso è comunque molto più complesso, come avremo modo di scoprire.

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