Salvatore
Fazio PALERMO ···
Ci sono 17 punti nascita che dovrebbero chiudere
in Sicilia perché sono sotto i 500 parti l'anno. Lo ha detto ieri il ministro
Beatrice Lorenzin durante una conferenza stampa all'Università di Messina dove
è stato presentato il piano nazionale di emergenza urgenza pediatrica.
Nella lista regionale i punti al di sotto del
limite sono Lipari,
Pantelleria, Petralia Sottana, casa di cura di Santo Stefano di Quisquina, Corleone, Mussomeli, Nicosia, Barcellona, Bronte,
Licata, Cefalù, Sant'Agata di Militello, Biancavilla e Termini Imerese, Papardo
di Messina e le case di cura Gretter e Lucina di Catania. Ma intanto la
Neonatologia del Piemonte di Messina è stata accorpata all'ospedale Papardo che
in tal modo raggiunge i 500 parti l'anno. «Abbiamo istituito - ha spiegato il
ministro - un comitato tecnico al ministero che sta valutando le proposte di
criticità che ci sono state segnalate dalla Regione Sicilia. Ci sarà una rete
neonatale di assistenza e gli spoke (ospedali più piccoli) devono essere in
condizioni di collaborare con gli hub (ospedali più grandi) in modo che se c'è
un emergenza il bambino viene trasferito in tempi rapidissimi».
Il ministro ha poi aggiunto: «Per quanto riguarda
gli ospedali sotto i 500 parti - ha concluso il ministro - potrebbero avere
delle deroghe ma la Regione deve garantire quell'assistenza necessaria in caso
di parto e quindi una presenza del pediatra 24 ore al giorno».
Sulla vicenda l'assessore regionale alla Salute,
Baldo Gucciardi afferma: «Condivido il rigore ed il percorso dettato dal
ministro. A prescindere dalle deroghe sui punti nascita al di sotto dei 500
parti, che rimangono ascritte alla competenza ministeriale, sulle condizioni di
sicurezza degli stessi non è e non sarà mai consentita alcuna deroga»
sottolinea Gucciardi che aggiunge: «Sulla sicurezza della gravida e del
nascituro nessuna incertezza e tolleranza zero». Gucciardi spiega che «i
controlli su questi protocolli di sicurezza sono costanti e in caso di
inadempienze la Regione interverrà rimuovendo immediatamente il direttore
generale dell'Asp o dell'azienda ospedaliera». L'assessore ha precisato che «a
prescidere dal numero dei parti è assolutamente obbligatorio che i manager
garantiscano per ogni punto nascita la guardia attiva 24 ore su 24
ginecologica, neonatologica e anestesiologica. Su questo ha detto determinato
Gucciardi - non c'è discussione. Obbligo senza se e senza ma».
Il ministro Lorenzin ha anche ricordato il caso
della piccola Nicole Di Pietro che morì lo scorso 12 febbraio per una
sofferenza fetale acuta, subito dopo la nascita in una clinica di Catania e
mentre su un'ambulanza stava per essere trasportata a Ragusa: «La morte di
Nicole mi ha scosso e ancora oggi ricordo con commozione quanto accaduto, ma il
modo migliore per ricordare un evento del genere è fare qualcosa». Il ministro
ha aggiunto: «A seguito di questa morte abbiamo fatto un gruppo di lavoro con
le maggiori società scientifiche italiane e con tutti coloro che si occupano
della rete delle nascite; una task force ha ispezionato ospedali e il risultato
di questo lavoro è confluito nelle linee guida sulla pediatria che servono a
dare sicurezza».
Nessun commento:
Posta un commento