Su questo Blog negli anni passati ci
siamo soffermati sui complessi fenomeni storici che hanno caratterizzato la
formazione in origine di una Chiesa bizantina nelle realtà arberesh di Sicilia
e poi sui passaggi pure essi storici che hanno fatto di quella Chiesa semplicemente
un rito, il rito bizantino.
Il tutto segna gli estremi del processo evolutivo sotto il
profilo religioso di quelle comunità transitate dalla Chiesa ortodossa
dipendente dal Patriarcato di Ocrida (odierna Macedonia) alle comunità ridotte
a svolgere semplicemente un rito con qualche pratica bizantina nell’ambito
della Chiesa di Roma. Chiesa di Roma che ostenta al suo interno la presenza di
riti orientali per mostrare magnanimità, tolleranza e libertà.
Nessuno però può nascondere che fra una Chiesa ed un rito ci
corre una distanza difficilmente misurabile. In anni piuttosto recenti per riparate,
si fa per dire, ai precedenti secoli di assimilazione oscurantista, sul Codice
di diritto canonico venne fuori la formulazione, per la Chiese bizantine di
Sicilia con rito orientale, di Chiesa sui iuris, dipendente –ma solo sulla carta- dal Papa. Di
fatto questa Chiesa di rito bizantino da quando è eretta ad Eparchia (anni
trenta del Novecento) per oltre la metà del tempo finora trascorso è sempre
stata guidata da Vescovi latini con la funzione di Amministratori Apostolici.
Mancanza di fiducia ? Carenza culturale del clero locale
rispetto ai parametri teorici da possedere ? Ritardi normali utili per fare il “tagliando”
alla realtà ?
Ci siamo sempre chiesto perché mai un Vescovo latino di
Foggia o di Palermo possa assolvere al ruolo di Amministratore Apostolico a
Piana degli Albanesi ed un Eparca di questa chiesa non venga mai chiamato a
svolgere il ruolo di Amministratore Apostolico a Monreale, a Cefalù o Mazara
del Vallo.
Chissà.
Alla domanda rivolta ad un amico se per caso in queste autorevoli
guide latine si possa leggere presunta ignoranza del clero bizantino. La risposta è
stata che a formare, “forgiare”, il clero bizantino, nel collegio greco di
Roma, c’è clero latino, monaci benedettini.
Se ignoranza dovesse quindi esserci (ma non c'è) questa potrebbe essere “pilotata”.
Allora ?
Allora di una Comunità che era Chiesa la si è trasformata in
rito, ossia formalismo, recita. La si chiama “sui iuris” ma la si tratta da
parrocchia di periferia della diocesi di Palermo.
Prospettive ?
A Contessa con ciclicità perora non ricorrente la domenica la liturgia di San Giovanni Crisostomo è sostituita
dalla messa romana. Per carenza di sacerdoti.
Da Chiesa a rito; adesso da rito all’assimilazione ?
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