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venerdì 14 febbraio 2014

Scienza. Piccoli flash sull'universo in cui siamo immersi (n. 2)

Cosmogonia - Mito o dottrina che ha per oggetto la formazione dell’Universo.

La Scienza oggi ha le prove che esistono numerosi sistemi planetari; ogni sistema sarebbe il prodotto conseguente alla formazione di una stella. Il Sole è quindi una stella e come sottoprodotto annovera i pianeti con relativi satelliti  (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone).
I tentativi di spiegare la formazione del sistema solare sono cominciati nel Seicento, quando messo da parte la fantasticheria di Tolomeo, la cultura rinascimentale che via via di arricchiva di illuminismo fa propria la visione di Copernico. Galileo aveva apportato delle osservazioni a quanto Copernico ipotizzò e poi Keplero dettò le sue tre leggi:
-Le orbite dei pianeti sono ellissi ed il Sole occupa uno dei fuochi. C'è da dire che Copernico non arrivò a questa conclusione perchè frenato dalla visione religiosa che voleva le orbite circolari, segno della "perefezione". Keplero non esitò ad anteporre le osservazioni scientifiche ai pregiudizi religiosi (che noi chiameremmo clericali, più che religiosi).
-Il raggio che va dal Sole al pianeta descrive descrive aree uguali in tempi uguali. Ciò significa che che quando la Terra è alla minima distanza dal Sole (perielio: 3 gennaio) il raggio è più corto e pertanto l'arco descritto più esteso. Ecco perchè al perielio la velocità orbitale è maggiore che all'afelio (3 luglio).
-I quadrati dei periodi di rivoluzione sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle orbite.

E' Cartesio che per primo tentò di dare una spiegazione all'origine del Sistema solare (1644).
La matreria primordiale sarebbe stata un fluido in rotazione. La materia si sarebbe accumulata al centro formando un gran vortice centrale che avrebbe dato origine al Sole. Altri vortici minori avrebbero dato origine ai pianeti, e siccome tutto il fluido ha un comune moto di rotazione, i pianeti continuerebbero a ruotare attorno al Sole.
Noi stiamo percorrendo il percorso della Storia, quindi i lettori sappino che da Cartesio al terzo millennio sono intervenuti altri e più robusti modelli messi su dalla Scienza.
Tutti i nomi di scienziati sopracitati accanto alla visione scientifica (osservazione, statistica, esperimenti) possedevano una solida formazione religiosa ed una forte avversione verso il clero. 

Nel 1755 Immanuel Kant nella sua Filosofia naturale immaginò che il Sistema Solare  si era formato da condensazione di un disco ruotante  attorno al centro, dove si stava formando il Sole. Ancora oggi tante teorie si basano sull'esistenza di una nebulosa solare a forma di disco. Ciò è suggerito dalla constatazione che tutti i pianeti orbitano -più o meno- su un medesimo piano e nello stesso senso (antiorario rispetto ad un immaginario osservatore posto sopra la Terra, al polo Nord).

Nel 1796 Pierre Simon de Laplace nell'Esposizione del sistema del mondo  provò a spiegare perchè  pochi dei pianeti più grandi  abbiano delle orbite quasi circolari. Egli spiegò  che la contrazione del disco  fa aumentare la velocità di rotazione.
Per capire il concetto taluni fanno ricorso all'esempio della ballerina che ruotando su se stessa aumenta (o riduce) la velocità rannicchiandosi  (o allargando le braccia).
Per Pierre Simon de Laplace  la forza centrifuga separerebbe la materia in parecchi anelli concentrici, da cui poi  si formerebbero i pianeti.
La teoria della nebulosa fu comunque abbandonata. Non reggeva al fatto che la rotazione del Sole attorno al proprio asse è  fin troppo lenta, e poi la forza centrifuga non sarebbe in grado di vincere la forza di gravità.

Prima di arrivare ai modelli scientifici odierni ci soffermiamo sulla "teoria mareale dell'Origine del Sistema Solare" di James Jeans. I pianeti si sarebbero formati da getti di gas strappati al Sole da un casuale passaggio ravvicinato di un'altra stella.
La teoria si è subito scontrato con la constatazione che, nella sola Via Lattea, la distanza di una stella dall'altra è di 100 milioni di volte superiore al diametro medio di una stella.

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