Scrive l'edizione siciliana de La Repubblica "Sala d'Ercole diventata ormai un ring, il governo Crocetta subisce un altro colpo nello scontro sull'approvazione della tanto attesa riforma delle Province. Dopo i ko sull'emendamento grillino che obbliga al referendum popolare per istituire nuovi Liberi consorzi e quello sulle città metropolitane quasi azzoppate, ecco arrivare un altro colpo: passa un sub-emendamento, presentato prima dai ribelli del Pd poi fatto proprio da Forza Italia, che fissa a 180 mila abitanti la soglia minima per i Liberi consorzi. Rendendo più difficile formare il Libero consorzio di Gela al quale, manco a dirlo, tiene molto il presidente Rosario Crocetta.
C'è chi evoca il Vietnam, c'è chi parla di palude. Di certo c'è che nella lentissima approvazione della riforma (appena due articoli varati in tre giorni e discussione rinviata a martedì), ogni voto fa tenere tutto il governo con il fiato sospeso. La maggioranza non sembra tenere e il colpo da ko è sempre dietro l'angolo. "Le minacce di Crocetta che evoca le dimissioni non ci fanno paura", avverte il leader dell'opposizione Nello Musumeci. Ma le grane per il governatore sono soprattutto in casa sua, e in particolare in casa del suopartito, il Pd.".
Il governo Crocetta mercoledì sera è stato battuto su un emendamento dei grillini, quello che obbliga al referendum popolare nei Comuni che vogliono cambiare Libero consorzio rispetto a quelli di partenza (i nove che ricalcano le attuali Province), è Crocetta sostiene: "La norma in discussione prevede la soglia minima di 150 mila abitanti per i Liberi consorzi, se s'innalza troppo rischia di saltare quello che sostituisce la Provincia di Enna". In realtà, a sentire gli umori di Sala d'Ercole, Crocetta cerca di nascondere l'interesse per Gela dietro lo schermo di Enna.
Ma con voto segreto è passato l'innalzamento della soglia a 180 mila.
Un altro segnale negativo per il governo arriva dalla fronda Pd: «Come temevo è un percorso a ostacoli dovuto al traballare della maggioranza, speriamo di trovare il traguardo con una riforma che abbia ancora senso», dice l'ex segretario dei democratici, Giuseppe Lupo, che aggiunge: «Per salvaguardare l'impianto originario della riforma è auspicabile che Crocetta assuma l'iniziativa di ricercare la massima convergenza tra tutte le forze parlamentari. La maggioranza non puo' essere in balia dei grillini».
I lavori riprenderanno martedì.
Intanto Crocetta proroga i Commissari nelle province che avrebbero dovutro essere sciolte. Ne conferma solo sette degli uscenti e nomina Antonio Ingroia a Trapani e Vincenzo Santoro, ex prefetto di Catania, a Siracusa.
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