Se i padri costituenti che hanno compilato lo Statuto siciliano (Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia) avessero immaginato che sarebbe servito ai loro posteri politici per creare tutta una serie di privilegi, che favoriscono forse 200 mila siciliani e ne danneggiano 4,8 milioni, avrebbero provveduto in maniera completamente diversa.
È questa l’amara conclusione che dobbiamo certificare, avendo svolto in questi ultimi 30 anni un’azione di continuo monitoraggio dei diversi pezzi della Sicilia, in base a fonti certe.
È proprio il settore pubblico dove si annidano corruzione e privilegi, quel settore che trova il suo apice nella burocrazia, la quale pur di continuare a nuotare nell’oro non ha alcuna remora a danneggiare, per conseguenza, tutti gli altri siciliani.
Con il risultato che non solo assorbono indebitamente risorse, ma penalizzano tutti i cittadini che non ricevono gli adeguati servizi.
I 1.800 dirigenti regionali . . . si dovrebbero vergognare di percepire fra i 100 e i 200 mila € l’anno lordi, senza alcuna motivazione etica e senza alcun raffronto con gli obiettivi (che non ci sono) e meno che mai con i risultati, del tutto insignificanti.
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