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venerdì 21 febbraio 2014

Finanza Locale. Le multe dei vigili sulle strade statali vanno utilizzate secondo precisi vincoli

Negli ambienti dei comuni, in quelli più piccoli specialmente, qualcuno cominciava a leccarsi i baffi pensando di poter utilizzare i soldi delle multe agli automobilisti in forma libera senza rispettare i vincoli di destinazione. Ad indurre a simili pensierini è stato l'obbligo di rendicontazione periodico -previsto a maggio di ogni anno- che al momento resta sospeso per mancanza del necessario supporto informatico. 

Lo ha chiarito l'Anci con un parere divulgato il giorno di San Valentino sul portale dell'associazione (si veda ItaliaOggi del 15/2/14). 

La questione della ripartizione a metà delle multe autovelox e della rendicontazione periodica sull'impiego del denaro incassato da comuni e province nasce con la legge n. 120/2010 che ha previsto, tra l'altro, che per tutte le violazioni dei limiti di velocità i proventi devono essere ripartiti in misura uguale fra l'ente dal quale dipende l'organo accertatore (i vigili dipendono dai Comuni) e l'ente proprietario della strada (p.e. la fondovalle Palermo-Sciacca appartiene all'Anas-Stato).
Le nuove disposizioni, secondo il primo parere diramato dall'Anci il 5 giugno 2012, sarebbero divenute operative il 1° gennaio 2013 a seguito alla conversione in legge del dl n. 16/2012 che ha specificato
che anche in mancanza del necessario decreto attuativo le nuove regole entrano comunque in vigore. Letteralmente l'art. 142, comma 12-quater del codice impone agli enti locali di trasmettere in via informatica a Roma, entro il 31 maggio di ogni anno, una composita relazione in cui sono indicati, con riferimento all'anno precedente, l'ammontare complessivo dei proventi di propria spettanza con la specificazione degli oneri sostenuti per ciascun intervento. 
Ma in assenza del sistema informatico necessario a rendicontare e di regole chiare su quanto e come dividere si naviga a vista e si procede con grande approssimazione. 
Per questo motivo l'Associazione dei comuni (Anci) è intervenuta nuovamente specificando che nella confusione normativa resta in vigore il comma 3 dell'art. 25 della legge 120/2010 il quale dispone l'applicabilità della novella a far data dall'esercizio successivo a quello di emanazione del decreto mancante
«ed in ogni caso all'esercizio successivo a quello in corso». 
In ogni caso anche per il 2014 l'Anci raccomanda la massima attenzione circa l'obbligo di destinazione dei proventi. In buona sostanza sarà necessario continuare a tenere una contabilità separata tra i proventi autovelox e tutti gli altri importi sanzionatori. E anche accantonare le somme incassate in attesa che la questione venga definitivamente risolta dal ministero. Del resto nell'unico parere diramato sul complesso tema dal ministero dell'interno il 24 dicembre 2012 si specifica a chiare lettere che «a fronte dell'asistematicità del dato normativo, rimane ineludibile l'obbligo per gli enti locali di destinare i proventi di cui in argomento secondo le previsioni di legge». 
Solo così si potranno evitare responsabilità contabili all'arrivo del via libera definitivo dall'impasse.

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