Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

DIO, SII PROPIZIO A ME, IL PECCATORE 
Luca 18 10-14 
9 Ora disse anche questa parabola verso alcuni che confidavano su se stessi di essere giusti e nientificavano i rimanenti: 10 Due uomini salirono al tempio per pregare, l’uno fariseo e l’altro pubblicano.

11 Il fariseo, in piedi, davanti a sé pregava così: O Dio, ti rendo grazie che non sono come i rimanenti degli uomini rapaci, ingiusti, adulteri, o anche come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte la settimana, pago la decima su tutto quanto acquisto. 13 Ora il pubblicano, stando lontano non voleva neppure alzare gli occhi al cielo, ma batteva il suo petto dicendo: O Dio, sii propizio a me, il peccatore.

14 Dico a voi: Questo discese a casa sua giustificato, a differenza di quello. Poiché ognuno che si innalza sarà umiliato e chi si umilia sarà innalzato.

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Questo brano e' rivolti a coloro che confidano in se stessi perche' sono, si ritengono, giusti, si ritengono in gamba ! E nell'odierna societa' individualista dell'Occidente pochi possono dire di esserne fuori. Si tratta di coloro che si "gonfiano" pensando "sono buono,  sono bravo,  sono intelligente, confido in me stesso". E  confidare in se stessi e' errato, la fiducia va rivolta agli altri, deve essere relazionale. Chi si giudica "giusto" non fa altro che annullare (nientificare) le persone che gli stanno attorno, crea il vuoto attorno a se' e sale sul piedistallo, rischia con l'esaltazione che progressivamente lo avvolge di rasentare la follia fino al punto di esigere, pretendere cio' che non e' suo,  cio' che altri -se fosse equilibrato- sarebbero disposti a donargli gratuitamente. Chi gonfia il proprio "io" nell'ottica cristiana e' il contrario del Dio-Padre che svuoto' se stesso per fare posto all'uomo. Dono' tutto se stesso.   Il "giusto" del brano e' invece colui che dice che gli altri sono tutti sbagliati ed ignora che la vita va vissuta, se la si vuole vivere e non sciupare,  in solidarieta' e altruismo all'interno di una comunita'.