La vastedda della Valle del Belice
Storia
Si narra che la scoperta di questa
tipologia di formaggio si deve ad
un pastore che avendo lasciato inacidire,
per errore, un formaggio di latte ovino,
ritenne di poterlo in qualche modo
recuperare immergendolo in acqua
bollente. Il formaggio inizio’ a filare
e il pastore pose il formaggio in un
piatto fondo di ceramica (vastedda).
Quando si fu raffreddato, il pastore
assaggiò e scoprì che era venuto fuori
un ottimo prodotto.
Si tratta dell’unico formaggio di pecora a pasta filata prodotto in Italia, ottenuto solo dal latte di pecora razza Valle del Belice. Racchiude i segreti di un’antica tradizione: lo producevano gli abili casari della Valle nel periodo estivo, tentando di recuperare i pecorini difettosi (il nome deriva dal dialetto “vasta”, cioè guasta, andata a male).
E’ un formaggio ovale, da consumare fresco, da poche ore dopo la preparazione ed entro due o tre giorni. E’ delicatamente profumata e in bocca prevale una nota di burro.
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