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martedì 10 dicembre 2024

Parole ricorrenti sui media

 

Sednaya 

La prigione militare di Sednaya, a nord di Damasco, era soprannominata «il mattatoio umano», perché al suo interno per anni si sono compiute le torture e le uccisioni degli oppositori di Bashar Assad. 

 A Sednaya è stato incarcerato o è morto almeno un membro di ogni famiglia della Siria. A migliaia non ne sono mai usciti. Così un figlio va a cercare nei registri strappati il nome del papà che non ha mai conosciuto. Una mamma entra in una cella e si accascia: sente lo spirito del figlio ancora gridare per il dolore. A un padre si ghiaccia il sangue, allaccia il piumino e sostiene, convinto, che dev’esserci qualcosa nei muri, qualche diavoleria degli Assad, per far morire di freddo i prigionieri. Non può esserci altra spiegazione visto che è successo a suo figlio. L’aveva cresciuto forte e quando è arrivata la lettera del decesso non riusciva a crederci. «Morto per cause naturali. Complicanze da polmonite».

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