Ci viene chiesto di poter pubblicare alcuni appunti/riflessioni su Dante e la sua opera. Accogliamo con massimo gradimento la proposta e quanto verrà reso disponibile sul blog per la lettura.
====N. 01
Dante racconta di aver percorso i tre regni dell'oltretomba durante l'equinozio di Primavera a partire dalla notte tra il 7 e l'8 aprile del 1300, l'anno del primo Giubileo indetto dal papa Bonifacio VIII e di averlo portato a termine alla mezzanotte del giorno 14 dello stesso mese. |
Le sue fonti Dante le cita: in vista del viaggio ultraterreno prospettatogli da Virgilio, esprime i suoi timori e i suoi dubbi e si giudica indegno ad intraprendere una così ardua impresa, affrontata solo da personaggi eccezionali designati da Dio, come Enea e s. Paolo: “Io non Enea, ma io non Paulo sono” (If II, 32). Ma quell’esperienza, rincuorato da Virgilio, egli finirà per farla: compirà la discesa agli Inferi come Enea e l’ascesa al Paradiso come S. Paolo, rapito al terzo cielo (Ep. II Cor. XII, 2-4).
Sono alla base della Divina Commedia sia l’Eneide che i Testi Sacri.
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Dicendomi est quod istius operis non est simplex se sud, Bisogna dire che quest’opera non ha un senso unico, ma
immo dici potest polysensus …. Nam primus sensus molteplice…Infatti il primo senso è quello
est qui habitué per litteram, alius est qui habitur per letterale, gli altri dipendono dai diversi valori
significata per litteram. espressivi delle parole.
Dedica di Dante a Cangrande della Scala
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Nel Canto I
Dante smarrito, di notte, nella selva oscura giunge sul mattino ai piedi di un colle, illuminato dal sole (vv. 1-27).
Tre fiere impediscono il suo cammino e lo respingono verso la selva, nella valle (vv. 28-60).
Virgilio gli appare annunciandogli l’avvento di un Veltro* (vv. 61-111), e l’invita a compiere l’itinerario spirituale della salvezza, attraverso i tre regni d’oltretomba (vv. 122-136).
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*Il veltro nella
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