La prima chiesa
L’aumento del numero dei fedeli impose alle iniziali comunità cristiane il problema di doversi dare un’organizzazione, un coordinamento. Da questo presupposto fu dato avvio gradualmente alle prime istituzioni ecclesiali.
A capo di ciascuna comunità territoriale fu preposto un vescovo (inizialmente denominato sorvegliante), da cui dipendevano alcuni diaconi a cui competevano sopratutto incombenze di natura amministrativa e alcuni presbiteri, incaricati di assolvere funzioni spirituali e liturgiche.
L’autorità del vescovo si fondava sul principio della “successione apostolica”: ogni apostolo aveva personalmente consacrato, a capo di ciascuna comunità un vescovo. Tutti i vescovi (che teoricamente erano da considerare pari e fra loro autonomi) possedevano pari dignità e però iniziò ad affermarsi una posizione di maggior prestigio al vescovo della capitale dell’Impero, al vescovo della chiesa di Roma di cui si sosteneva essere stata fondata da San Pietro.
Da Roma si diramavano le strade consolari |
Lungo il tracciato stradale, ad intervalli regolari, stavano le stationes e mutationes, vere e
I mulini ad acqua nel corso dei secoli costituirono sempre luoghi di sosta per chi intraprendeva lunghi viaggi |
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Una riflessione dei nostri giorni di
Joseph Ratzinger
La crisi della fede
Viviamo indubbiamente in un periodo storico in cui la tentazione di fare a meno di Dio sì è fatta molto forte. La nostra cultura tecnologica e del benessere poggia sulla convinzione che in sostanza tutto è fattibile. Naturalmente, se i presupposti sono questi, la vita si esaurisce in ciò che può essere fatto, prodotto, dimostrato da noi. La questione Dio esce di scena.
La generazione di questo atteggiamento -e la tentazione e’ molto forte perché la ricerca di Dio presuppone effettivamente che ci si sposti su un altro piano, una volta forse più facilmente accessibile- induce ad affermare con naturalezza: ciò che non facciamo noi stessi nemmeno esiste.
…
D’altro lato abbiamo anche tentativi di fare della realizzazione interiore dell’uomo, della felicità, un prodotto costruibile. Oppure c’è la via di fuga in forme religiose che apparentemente fanno a meno della fede, in offerte esoteriche che poi spesso si riducono a tecniche per il raggiungimento della felicità. Tutti questi modi di mantenere un certo ordine nel mondo e di risolvere l’enigma dell’esistenza sono coerenti con il modello esistenziale del presente. La parola della Chiesa pare invece provenire dal passato, sia che intendiamo per passato il radicamento di questa parola in un’altra epoca storica alla quale non apparteniamo più, sia che ci riferiamo al suo nesso con una forma di vita che non è più quella del presente. Di sicuro la Chiesa non ha ancora effettuato fino in fondo il balzo nel presente. Il grande compito che ci attende è quello di riempire di esperienza di vita le vecchie, grandi parole della tradizione che sono ancora davvero valide, così da renderle comprensibili. Abbiamo ancora molto da fare da questo punto di vista.
Chi è stato Joseph Ratzinger
E’ nato nel 1927 a Marktl am Inn (Baviera). Dopo gli studi teologici e l’ordinazione sacerdotale insegnò’ teologia nelle università di Monaco di Baviera, Bonn, Tubinga, Regensburg. Nel 1981 fu nominato prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel marzo 1985 e’ stato eletto Papa della Chieda Cattolica. E’ deceduto nel 31 dicembre 2022, dopo che il 28 febbraio 2013 rinunciò al pontificato.
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