Novità sui requisiti di pensionamento
La legge di Bilancio prevede per il 2025 una situazione simile a quella del 2024 tranne che per la novità introdotta che consente solo ai totalmente contributivi (cioè chi ha iniziato a lavorare dall’1/1/1996) di poter accedere alla pensione con 64 anni di età e con 25 anni di contribuzione se la pensione maturata sarà pari a tre volte l’importo dell’assegno sociale ordinario (circa 1.616 euro mese per 13 mensilità).
La normativa precedente prevedeva 20 anni di contribuzione e solo 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale.
Nel 2025 si potrà eccedere al pensionamento nelle seguenti modalità:
1) pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 di contribuzione (quota 87). L’età anagrafica che è adeguata alla aspettativa di vita rimarrà a 67 anni fino a fine 2026; nel 2027 è probabile un aumento a 67 anni e due o tre mesi;
2) La pensione di vecchiaia anticipata — ex anzianità — resta possibile con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva indipendentemente dalla età anagrafica (41 anni e 10 mesi per le donne) senza ulteriori adeguamenti alla aspettativa di vita fino al 2026. Per poter accedere a questa prestazione è prevista una «finestra» di tre mesi. Ossia, la prima rata di pensione si avrà dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Occorrerà quindi fare la domanda e chiedere al datore di lavoro di poter lavorare ancora tre mesi per evitare di restare senza stipendio e senza pensione.
Nessun commento:
Posta un commento