StatCounter

domenica 8 dicembre 2024

La domenica serve anche per riflettere

La situazione dell'uomo di fronte al problema Dio e il suo Regno:

l'incredulo e l'inquietudine del "forse però è vero".

 Una storiella ebraica, riportata da Martin Buber (fu filosofo, teologo e pedagogista austriaco naturalizzato israeliano).

===***===

   Un esploratore, uomo assai erudito che aveva sentito parlare dell'uomo di Berditchev, andò a fargli visita, per disputare come il suo solito anche con lui, nell'intento di far ancora una volta scempio  delle retrive prove da lui apportate per dimostrare la verità della sua fede. 

     Entrando nella stanza dello Zaddik (titolo onorifico usato nell'ebraismo, generalmente conferito a coloro che vengono considerati giusti), lo vide passeggiare innanzi e indietro con un libro in mano, immerso in profonda meditazione.  Il saggio non prestò alcuna attenzione al visitatore. Finalmente si arrestò, lo guardò di sfuggita, e sbottò fuori a dire: "Chissà, forse è proprio vero". Il dotto esploratore chiamò invano a raccolta tutto il suo orgoglio: gli tremavano le ginocchia, tanto era imponente lo Zaddik da vedere, tanto tremenda la sua sentenza da udire. 

       Il rabbino Levi Jizcak  si volse però completamente a lui, rivolgendogli in tutta calma le seguenti parole: "Figlio mio, i grandi della Thora con i quali tu hai polemizzato, hanno sciupato inutilmente le loro parole con te; quando tene sei andato, ci hai riso sopra. Essi non sono stati in grado di porgerti Dio e il suo Regno; ora neppure io sono in grado di farlo. Ma pensaci, figlio mio, perchè forse è vero". 

      L'esploratore fece appello, a tutte le sue energie interiori, per ribattere; ma quel tremendo 'forse', che risuonava ripetutamente scandito ai suoi orecchi, aveva spezzato ogni sua velleità di opposizione. 

=   =   =   =   =

Una riflessione dei nostri giorni di

Joseph Ratzinger

Il problema di sapere esattamente quale sia il contenuto e il significato della fede cristiana è oggi avvolto da un nebuloso alone d'incertezza, che è fitto e spesso come forse mai prima d'ora lo è stato nella storia.  

Nessuno è in grado di porgere agli altri Dio e il suo Regno, nemmeno il credente a se stesso. Ma per quanto da ciò possa sentirsi giustificata anche l'incredulità, ad essa resta sempre appiccicata addosso l'inquietudine del "forse però è vero". Il "forse" è l'ineluttabile tentazione alla quale l'uomo non può assolutamente sottrarsi, nella quale anche rifiutando la fede egli deve sperimentarne l'irrefutabilità. Per dirla in altri termini: tanto il credente quanto l'incredulo, ognuno a suo modo,  condividono dubbio e fede, sempre beninteso che non cerchino di sfuggire a se stessi e alla verità della loro esistenza. Nessuno può sfuggire completamente al dubbio, ma nemmeno alla fede; per l'uno la fede si rende presente contro il dubbio, per l'altro attraverso il dubbio e sotto forma di dubbio. E' tipico della stessa impostazione fondamentale del destino umano,  il fatto di poter trovare l'assetto definitivo dell'esistenza unicamente in questa interminabile rivalità tra dubbio e fede, tra tentazione e certezza.

Chi era ?

Joseph Ratzinger ( Marktl16 aprile 1927 – Città del Vaticano31 dicembre 2022), è stato docente di teologia cattolica nelle Università tedesche di Bonn, Tubingen e Regensburg. Successivamente è stato Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e Papa della Chiesa Universale col nome di Benedetto XVI.

Nessun commento:

Posta un commento