Strade deserte, case vuote e pure abbandonate, città e paesi fantasma. Così un giornale dell'Isola descrive la situazione venutasi a creare in Sicilia per l'incuria politica di porre attenzione alle problematiche socio-economiche. I politici siciliani mai hanno mostrato sensibilità, preparazione, competenza su come si cura l'assetto umano-territoriale. Gli elettori siciliani sempre, nelle cabine elettorali, hanno mostrato preferenza per gli incompetenti ma bravi intrallazzatori, per gli ignoranti ma capaci di chiacchiera, ...
Poche sono le realtà dove le opportunità vengono colte dai politici. In Sicilia -in linea generale- le amministrazioni locali nel muoversi amministrativamente osservano cosa fanno i sindaci, che secondo una opinione guidata, sono giudicati bravi. Però, secondo ciò che leggiamo, non è sufficiente "copiare", bisogna pure saper interpretare la realtà prossima e persino saper copiare.
Diciamocela tutta: è questa la direzione verso cui tende tutta l'Isola, indipendentemernte se la Regione sia guidata dal pd al modo di Crocetta o -peggio dagli ex democristiani Cuffaro o Lombardo, o dalla destra dei nostri giorni-.
L'Istat ci fa sapere che in soli dieci anni la Sicilia ha visto diminuire la propria popolazione di 310.219 residenti: 31 mila siciliani ogni anno. Come se fosse stata abbandonata -scrivono i giornali di oggi- l’intera provincia di Ragusa (che al primo gennaio 2021 contava 314.950 cittadini).
A destare maggiore preoccupazione è il fatto che lo spopolamento non riguarda più solamente le aree interne, ma anche le città, la Palermo di Orlando in testa. Anzi, negli ultimi dieci anni i Comuni più colpiti dalla perdita di popolazione sono, in valore assoluto, Palermo (91.237 residenti in meno), Catania (24.370 in meno) e Messina (16.050 in meno).
(Continua)
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