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venerdì 29 ottobre 2021

La cultura, le culture. Cosa e come le intendiamo nel processo di crescità dell'umanità (8)

 Il 29 Ottobre 1922, novantanove anni fa, la Monarchia dei Savoia affidava l'incarico di formare il governo dello Stato  a Mussolini. Il Re con quell'atto cedeva alla minaccia di piazza dal momento che i fascisti erano un gruppo inconsistente all'interno del Parlamento; egli, Vittorio Emanuele III, cedette in buona sostanza alla messa in scena  della cosiddetta "Marcia su Roma". Messa in scena che tuttavia si protrasse con ciò che ne discese lungo tutto il ventennio successivo.

Prima di tracciare a grandi linee il quadro cultural-sociale-politico dagli anni quaranta del Novecento in poi, preferiamo percorre per qualche tempo i filoni e le branche specifiche della cultura novecentesca. Anche questa carrellata la faremo con sguardi e curiosità "in generale", seppure settorializzando in più comparti del sapere e "della cultura" dell'uomo.

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Settori culturali: 

Archeologia

Il ventesimo secolo ha fornito una grande spinta alla costruzione di un quadro coerente della Storia dell'uomo, e lo ha fatto a cominciare dall'era delle scimmie antropoide fino alle vicende dei nostri giorni.

Ai nostri giorni la ricostruzione storica della comparsa dell'uomo sulla terra fino all'introduzione dell'uso della scrittura è affidata alle "tecniche dell'archeologia". Non esistono infatti "documenti" anteriori al 3.000 a.C.

L'evoluzione della disciplina archeologica ha raggiunto livelli più che incoraggianti e, noi di Contessa E., ne  sappiamo qualcosa attraverso i progressi -seppure lenti in conseguenza dei non generosi finanziamenti- che si stanno conseguendo sul sito di Entella e non solamente lì.

Spaziando sui libri della disciplina archeologica sappiamo che questa dagli anni venti del Novecento ha potuto contare su importanti e straordinari scavi in più parti del mondo e che quelli che hanno sortito ricche documentazioni sulle prime "civiltà" del pianeta sono state le tombe di Ur, in Iraq, poi la sontuosa tomba del faraone Tutankhamon (1975), e finalmente il ritrovamento dei fossili dei primi ominidi in Kenya e poi in ulteriori siti africani.

Quelle rilevanti scoperte, frutto del lavoro di campo, sono solo una componente dell'impegno e del contributo che l'archeologia ha dato alla crescita culturale dell'uomo e alla consapevolezza umana. Infatti le tantissime pubblicazioni  sulla materia mettono in evidenza gli altrettanti progressi che l'archeologia ha conseguito fino ai nostri giorni nel campo teorico e soprattutto nella metodologia. L'applicazione di nuove tecniche di ricerca (p.e. datazione al radiocarbonio ha consentito la scoperta e lo studio di tante aree che in tempi remoti erano popolate).

Questi studi, su cui noi di Contessa dovremmo avere già una certa abitudine, in conseguenza dell'avanzamento della ricognizione ad Entella, hanno trasformato il modo di guardare al passatlo e di percepire il ruolo e la significanza dell'uomo, dell'essere umano, nella storia, anche in quella lontana e in quella lontanissima.

Gli studiosi possiedono ormai, o comunque hanno delineato il "quadro globale", all'interno del quale riescono a leggere  i cambiamenti e gli sviluppi di un continente rispetto ad un altro. Gli stessi scritti di Sebastiano Tusa, di cui nei prossimi giorni al Museo Archeologico di Palermo saranno rievocati i contributi alla maggiore conoscenza archeologica e storica, ci danno chiari i processi con cui si sono verificate importanti evoluzioni: dalla nascita dell'agricoltura allo sviluppo delle città in luoghi e periodi differenziati.

La Storia dell'intero pianeta, grazie alla datazione al radiocarbonio, ormai è stata possibile tracciarla all'interno della visione più globale possibile,  dalla cui visione ad un certo tempo  ... viene fuori pure l'uomo.

Tutto merito del sapere archeologico e quindi degli uomini che ad essa si sono, e continuano a dedicarsi.

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