Stiamo vivendo i nostri giorni
sull'eredità culturale e politica del passato,
continuamente aggiornata e proiettata al futuro.
Nel primo decennio del Novecento le ideologie che operavano nel mondo della cultura e conseguentemente in quello della politica italiana ed europea erano tre, e stranamente per noi che viviamo nel XXI secolo, tutte e tre si presentavano allora come "progressiste":
--il nazionalismo,
--il liberalismo
--il socialismo.
Il liberalismo si caratterizzò allora, ed ancora oggi, per la corrente di pensiero intesa a proclamare la parità dei diritti civili e politici per tutti gli individui in quanto tali. Ovviamente non era condiviso da chi fino agli albori del Novecento era crescito e continuava a coltivare i precetti e le teorie sia dell'assolutismo che dell'imperialismo colonialista.
Il socialismo del primo Novecento propugnava e si batteva per affermare il diritto a vivere in quella che, precedentemente, era stata definita la "comunità" o "comune". Si opponeva sia al nazionalismo che al liberalismo, perchè il primo minava le fondamenta del cosmopolitismo illuminista, mentre il secondo negava le premesse egalitarie della iniziale rivoluzione francese.
Da tutti e tre questi filoni/pilastri culturali si intrecceranno, lungo il Novecento, tanti e differenziati filoni culturali e politici. Riteniamo utile pertanto sviluppare nelle prossime pagine sia il sorgere, che la crescita e gli sbocchi di tutti e tre questi fenomeni socio-culturali. Capiremo come e perchè stiamo vivendo i nostri giorni nel contesto che li caratterizza.
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