StatCounter

mercoledì 20 ottobre 2021

Una foto alla settimana: dall'emigrazione alla corsa verso la desertificazione "sociale"

Ricordare è dovere.

Impegnarsi contro il deflusso
da Contessa Entellina dei giovani è pure esso dovere. Per invertire il trend migratorio.

L'impegno deve essere di tutti, con tutti, per tutti.

A Contessa tuttora (2021) sono ancora fra noi, persone di generazioni  che hanno attraversato per intero gli anni del Fascismo, della guerra, del dopoguerra, della riforma agraria, del terremoto '68, della ricostruzione post terremoto, della grande fuga migratoria dell'intero secondo '900 e della -ancora oggi- "accentuata desertificazione sociale", ossia i giorni che stiamo vivendo e che ci mostrano tuttora tanti giovani che vanno via dal nostro paese, sia per studiare che per cercare spazzi di vita -da ventunesimo secolo- altrove. 
Trebiatura di tempi che furono

Immagine di famiglia contessiota,
a Riforma Agraria realizzata.

La foto che proponiamo oggi e quelle altre delle prossime pagine si propongono di ricordare quella generazione costituita da coloro che dopo essere stati bambini durante la dittatura fascista, adolescenti e giovani durante i rischi e le privazioni del periodo bellico, si sono affacciati nell'età adulta a gestire il periodo della ricostruzione post-bellica e poi quello delle lotte sindacali/politiche e civili locali e territoriali per lo smembramento del latifondo; come d'altronde accadde di doversi impegnare sul piano sociale e politico -ancora- alla successiva generazione. 

Le due generazioni successive al dopoguerra hanno provato, entrambe, ad assicurare la crescita economica-umana  sia nella lotta per la "Riforma agraria" che in quella della "Ricostruzione post-terremoto", volendo entrambe invertire la rotta migratoria che ha caratterizzato Contessa Entellina da sempre e fino -purtroppo- al 2021. Generazioni quelle due che hanno sicuramente risvegliato il senso della lotta politica per il riscatto sociale (Il latifondo non esiste più dopo oltre un millennio dall'arrivo dei Normanni, le abitazioni entro cui viviamo hanno un aspetto civile rispetto alle tante catapecchie pre-sisma); ma ancora oggi, Contessa necessita di una terza battaglia di riscatto: bloccare il flusso migratorio, che adesso investe giovani professionalizzati, con diplomi, lauree e con capacità organizzative, prima assenti. Serve una lotta-impegno per conseguire infrastrutture stradali e per avviare quindi contesti operativi-produttivi al passo del terzo millennio. Queste riflessioni e rievocazioni vanno raccolte e politicamente sviluppate -a nostro parere- oggi nelle sedi appropriate, mentre c'è Draghi presidente del Consiglio dei Ministri, che, lo sappiamo tutti, gestirà fondi ingenti per risanare il paese del post-covid. Oggi, solamente oggi, noi contessioti dobbiamo saper fare qualcosa nella direzione qui adombrata.

Domani sarà già tardi!

Queste riflessioni abbiamo raccolto, per intanto, proponendoci di avviare una lunga serie di pagine sull'intero Novecento contessioto. 

Lungo il cammino rievocativo -e dal punto di vista socio-politico stimolante per chi ama l'impegno sociale- utilizzeremo molte immagini dei tempi andati e -mal volentieri- le marchieremo per ragioni più che ovvie. Avremmo voluto non farlo, ma più circostanze lo impongono.

Nota: Tutte le foto che pubblicheremo vogliono essere anche ricordo e rievocazione di tante figure ed amici che nel tempo ci hanno lasciati.

Nessun commento:

Posta un commento