Tutti, i religiosi, gli scrittori, i magistrati, gli attori...., si occupano dell'importanza della vita umana. Tutti che ci ricordano la importanza e rilevanza della vita umana; eppure all'interno del vecchio continente, in Ucraina, è in corso una guerra che non mostra di dover cessare nel breve termine. E le conseguenze di quella guerra si propagano ben oltre i confini ucraini.
C'è qualcosa che nella cultura religiosa, formativa e dei valori diffusi non funziona. Un amico, che assolutamente non vuole essere citato, asserisce che è tutta colpa delle religioni. Delle religioni più diffuse sul pianeta, dal cristianesimo all'islam, all'induismo. Queste unanimemente asseriscono che la vita terrena è determinata da ciò ciò che sarà il destino ultraterreno (o viceversa) e che la morte è una parte vitale e positiva del pianeta. Il momento del trapasso sarebbe colmo di significati.
La cultura moderna, quella alimentata dalla Scienza, nella vita e nella morte, invece non vede nulla di metafisico, nemmeno nel momento del morire, anzi nella morte vi vede un "problema tecnico" che prima o dopo dovrà, verrà, corretto. Prima o dopo, quando?
Forse si tratta di visioni esagerate. Ma è certo che le culture "umanistiche" che hanno portato (guidato) l'umanità fino ai nostri giorni, le guerre non le hanno finora eliminate dalle "situazioni possibili" degli umani. E d'altronde la "Tecnica" non la intravediamo come risolutrice della morte prodotta dagli stermini causati dalle bombe create dagli uomini e da usare contro altri uomini.
L'uomo arriverà mai ad eliminare le guerre ?
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