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giovedì 29 luglio 2021

Riforma giustizia. I termini della questione.

Intesa nella coalizione di governo: 

regime speciale per i reati di mafia 

La Riforma della Giustizia sta mettendo a dura prova la tenuta del governo che va dalla destra leghista alla sinistra di Leu.

Finora in Italia è stato operante un sistema giudiziario disfunzionale e piu' che lento lentissimo. Gli arretrati in molti tribunali manifestano da soli l'arretratezza del sistema. I difensori e paladini del sistema che non funziona, manco per dirlo, sono i populisti a 5stelle.

All'Europa che chiede all'Italia un sistema giudiziario moderno ed efficiente, Draghi per avere i miliardi di euro del Recovery Funds ha garantito una riforma in tempi brevi. Ma, ad oggi, non ci sono stati significativi passi avanti, almeno in maniera ufficiale.

La riforma Cartabia mira a ridurre gli arretrati e ad accelerare i procedimenti giudiziari, ma molti membri populisti a 5 stelle affermano che essa impedirà il completamento di migliaia di processi che verranno semplicemente annullati prima che venga raggiunto un verdetto. Per ovviare a queste osservazioni è stato proposta una corsia speciale destinata ai reati di mafia e terrorismo.

Per accelerare le cose, Draghi ha detto che sottoporrà la revisione giudiziaria a un voto di fiducia, un modo rischioso per forzare l'iter troncando il dibattito.

Draghi, avrà comunque la maggioranza, pure nell'eventualità del voto contrario dei m5s. Ma nessuno auspica questa soluzione.

La parte più controversa della riforma prevede la revisione della prescrizione, che annulla automaticamente i processi se non viene emessa una sentenza entro un termine prestabilito da quando è stato commesso il reato.

Il sistema giudiziario italiano ha tre gradi di giudizio, il che significa che gli imputati possono presentare due ricorsi. Cosa che potrebbe dare adito a molte più prescrizioni rispetto a prima.

Il compromesso della nuova riforma del ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale, congelerebbe la prescrizione al termine del primo processo ma fisserebbe termini rigorosi per i due eventuali ricorsi.

Se il primo appello non si completa in due anni e il secondo in un anno, esclusi i reati punibili con l’ergastolo, si estingue senza sentenza; a meno che i giudici non concedano una deroga speciale per la prosecuzione del processo.

Cartabia sostiene di poter accelerare i processi grazie a misure per incoraggiare gli imputati a cercare patteggiamenti e l’assunzione di migliaia di personale di supporto nelle aule dei tribunali. 

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