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domenica 25 luglio 2021

Castelli e casali. Dagli arabi agli aragonesi: piccoli appunti e suggerimenti (10)

In Sicilia di chiese rupestri  risalenti al periodo bizantino ne esistono oltre cento (a tanto ammonta l'elenco di cui disponiamo). Sorgevano ovviamente presso centri abitati o in prossimità di monasteri basiliani.

 Sfogliando il "Libro di Ruggero" curato dal siculo-arabo Idrisi è facile constatare l’importanza di molti insediamenti esclusivamente rupestri (con popolazione allora -periodo normanno- residente di origine araba; ma quei centri rupestri erano di precedente fondazione o rifondazione bizantina) come Pantalica (nei pressi di Sortino), Qiri (nei pressi di Licodia Eubea), Q.s.bari (Cassibile vecchio), Bukir (Buccheri), Bizini (Vizzini), Maniagh (Maniace) e ‘Al Hagar al-matqub (Pietraperzia) ed altri parzialmente rupestri come Qasryanni (Enna, importante presidio militare bizantino), Sciklah (Scicli), Mudiqah (Modica), Scianturb (Centuripe) ed altri ancora.  

Le città o comunque i centri abitati del periodo bizantino in Sicilia erano, secondo due documenti anteriore al 746 (già Tardo Impero di Bisanzio), quelli che diseguito riportiamo e che riprendiamo da uno studio di Luigi Santagati. I toponimi richiamano ovviamente località gia' esistenti prima del 746.
Tra parentesi riportiamo il nome o la localizzazione attuale. Precisiamo che di elenchi sulla stessa scia, con periodizazione storica diversa dal nostro anno di riferimento (746), è possibile trovarne tanta. Su questa pagina del blog torneremo pertanto  a verificare la topografia dell'isola secondo altra documentazione oggi disponibile.

 Acaliate (Calacte?), Acio ed Acium (Acireale), Achardina (ornatissimum prytanium di Siracusa in Cicerone Verrine IV,119), Acherina (a N di Gela?), Aetinensis (Aetna), Agamino (Agathyrnum?), Agantinoii (?), Aggina (Agira?), Agirinensis (Agira), Agrigento (Agrigento), Agris (Acris oggi Palazzolo Acreide), Allava (statio Allava tra Montallegro e Sciacca), Alexo (Alesa), Aluncia Inguina (Haluntium), Amestra (Amestratus oggi Mistretta), Apollonia (Pollina), Aqua Pertiniana (Aquas Perticianensis oggi Castellammare?), Aquensis (?), Aquis laridis (statio delle Aque Ladores a NE di Sciacca), aquis Sergestianis (Aquas Perticianensis oggi Castellammare?), Assorona (Assoro?), Assorinensis (Assoro), Athaliate (Aleta?), Calloniatana (statio Calloniana probabilmente Ravanusa), Calvisana (statio Calvisiana), Capitonia (statio), Caputina (Capizzi?), Cataniensem e Catanensium (Catania), Cephalodio e Cephaludio (Cefalù), Centuripensis (Centuripe), Comiciana (statio Comitianis tra Agrigento e Castronovo), Cornoniana (statio), Dedalia (statio Daedalium al Castellazzo di Palma), Drepanis (Trapani), Florina (Elorus), Galeate (Calacte oppure Galaria o Galeria a Serra San Mauro di Caltagirone?), Gelasia (Ibla Gelasia), Gena (statio Cena verso Montallegro), Gillensis (Gela Phinziade oggi Licata), Girattiarina (Gerretanum oggi Giarratana?), Habitensis (?), Haliciensis (Halyciae a Salemi), Halintina (Haluncio?), Helora (Helorus sul mare a SSE di Noto), Hennensis (Enna), Hentellena (Entella), Heraclea (Eraclea Minoa?), Herbitensis (Erbita), Himera (Imera), Hyblensis (Ibla oggi Ragusa), Icaria (Carini), Lanarium (statio Lanaricum a N di Selinunte?), Leontina (Lentini), Letina (Ietai?), Lichrilla (Acrillae a S di Gela?), Lilyboeum (Marsala), Logarica (Longarico?), Jochara (Iccara), Macarensis (Macarina), Mamertina (Messina?), Mazatis (Mazara), Menenia (Menae poi Mineo?), Messana (Messina), Murgentinensis (Morgantina), Mutticensis (Mutyca poi Modica?), Naxum (Naxos), Neapolis (ornatissimum prytanium di Siracusa in Cicerone Verrine IV,119), Nible (Ibla?), Oliva (statio ad O di Salemi), Pachinum (Pachino), Panormum e Panormo (Palermo), Parthenico (Partinico), Pebilia (statio Petilia?), Petrina Calactina (?), Petrina Pyrina (Prizzi già Pirizein?), Phafilis (città della Lidia in Cicerone Verrine IV,21 e 23), Philosophiana (statio Filosofiana), Pitamana (statio Pirama verso Villafrati?), plaga Calvisiani ad O di Gela), plaga Mesopotami (nei pressi di Camarina), plaga Reosinocymbi (Plagereo sive Cymbe a Sampieri), Plinphia (Finzia?), Plintis refugio callis (Refugium Chalis ad O di Gela, ma Plintis cos’è?), Pritanea (ornatissimum prytanium di Siracusa in Cicerone Verrine IV,119), refugium Apollinis (Refugium Apolline a SO di Pachino), Soluntina (Solunto?), solus aprae Capitoniana (un misto di solus apre di CalacteCaronia e statio Capitoniana?), Sounto (Solunto), Syracusam e Syracusis, Syracusas (Siracusa), Tamaricii Palma (statio a N di Taormina), Taurominium (Taormina), Thermis (Termini Imerese), Tychenoritana (ornatissimum prytanium di Siracusa in Cicerone Verrine IV,119), Tyndare e Tyndaride (Tindari), Villabidensis (Bidis a N di Acate?).

Approfondendo la documentazione finora raccolta valuteremo la possibilità di pubblicare altri elenchi di comunità cittadine relativamente  a periodi diversi, sempre sulla Sicilia bizantina. 
 Fino ad adesso sappiamo che è esistita una Entella bizantina, una Entella curata sotto il profilo religioso da monaci basiliani che verosimilmente su quella Rocca facevano risuonare, con altri inni, anche il Christos Anesti.

Sul finire del periodo bizantino prosperano  inoltre tantissimi "casali".

E' quello -in effetti-  il periodo dei "casali" di cui frequentemente si parla da parte di tanti autori arbereshe quando vogliono accennare alle origini di Contessa. In effetti i casali ebbero la loro massima vitalità dal finire del periodo bizantino e permasero fino alla fine del XIII secolo- e la ragione di quel fenomeno fu dovuta alla circostanza che vedeva la popolazione delle città continuamente sottoposta alle scorrerie ed ai saccheggi saracenni. Sul finire del periodo normanno l'insicurezza della popolazione passò ad essere ai danni delle campagne siciliane, nel senso che i saccheggi non provenivano più da oltre mare -dalle coste africane- ma dall'interno dell'Isola in preda ormai ad ininterrotti scontri fra  angioini/aragonesi e non solo fra essi, e quindi i casali dovettero essere abbandonati. Già con gli Svevi e poi con gli Aragonesi di casali in Sicilia non vi era più traccia -nel senso di luogo con genti resideni-  per la semplice ragione che le campagne erano divenute assolutamente insicure.
Sulla problematica casali/centri abitati (con mura) torneremo a soffermarci, perchè nella fondazione di Contessa la problematica "casale" e pure la problematica "mura" è spuntata ricorrentemente  dalle ricerche e dagli studi  sulle origini. 

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