«Con la Sicilia i miei rapporti sono di qualità schizofrenica. E tuttavia, più mi sforzo di sbucciarmi di dosso la pelle indigena e di promuovermi “totus europeus”, più tendo a ricucirmi dentro la mia terra e la mia civiltà».
Fu questa la risposta dello scrittore Bufalino ad un illustre intervistatore quando gli fu chiesto se fosse vero che all’interno del suo romanzo d’esordio Diceria dell’untore si potessero rintracciare grandi impronte di sicilianità.
L'intervistatore era Leonardo Sciascia e Bufalino ammette una verità dolorosa: essere siciliani è tutt’altro che facile. Spesso questa identità così forte e dannata comporta dubbi atroci, tentazioni di rinnegamento, disperate ricerche di risposte. È il cruccio del sentirsi – e in fondo dell’esserlo davvero – diversi, dell’essere destinati a percepire il mondo a modo nostro. Con ancora più forza, nel caso di uno scrittore.
Nessun commento:
Posta un commento