Il Parco Archeologico di Segesta a cui fa riferimento organizzativo/istituzionalmente l'area archeologica di Entella cura in questi giorni una mostra di grande interesse culturale proprio sulla civiltà e la vicenda storica di "Entella". L'evento -viene da dire "ovviamente"- non si svolge a Contessa Entellina, dove ad oggi -incredibilmente- non funziona alcun precedente o successivo sito intestato a "Giuseppe Nenci", ma ad Erice, città elima pure essa con Segesta ed Entella.
Due calchi esposti dei Decreti testimoniano che il culto per Hestia, dea degli antichi Greci, personificazione del focolare domestico e che per i Romani prenderà il nome di Vesta, era diffuso tra le popolazioni dalle origini mediorientali e che Virgilio identificava con i Troiani.
Durante la visita si potranno ammirare anche i corredi di due tombe (una maschile e l’altra femminile). Queste testimonierebbero che la città venne occupata da mercenari, forse di origine campana.
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Sul blog stiamo insistendo su Entella e ciò che la rievoca per sollecitare l'interesse di chi dovrebbe, perché l'inerzia e/o i tempi lunghi per riattivare l'ambiente ed i locali del " Giuseppe Nenci" non giovano a Contessa.
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