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lunedì 19 luglio 2021

Il Siciliano. Il collaboratore del blog per noi gente di periferia

In Sicilia l'amicizia ha grande rilevanza, sentimento  nobile che può, ma non sempre,  tradursi in profondo ed eterno legame.

Generalmente (molto meno ai nostri giorni, per fortuna) per sua intensa forza si espande e si trasferisce in linea orizzontale e in progressione geometrica agli amici degli amici. In verticale ai discendenti diretti e pure ai collaterali, fino a formare famiglie e cosche. È un processo che molti ci auguriamo faccia parte del passato. Ma non pare purtroppo stia tramontando.

Per amicizia  in Sicilia si può e si deve fare tutto. Nel tutto che si fa, il tutto viene giustificato. Se si dovesse aprire dialettica si rischia di far saltare l'amicizia. Chi non è della famiglia non ha dignità di uomo. Se gli va bene sarà tollerato.

L'amico -se è amico- in Sicilia, deve condividere tutto, il giusto e l'ingiusto, il condivisibile e l'incondivisibile. Se osa riflettere o contraddire il consolidato di gruppo non è più amico, è  "inaffidabile", colluso con altra cordata. Una deve essere la cordata delle amicizie. 

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