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giovedì 8 luglio 2021

Castelli e casali. Dagli arabi agli aragonesi: piccoli appunti e suggerimenti (8)

Riflessioni e aggiornamenti storici

 L'archeologo Paolo Orsi (1859-1935)  ebbe a scrivere "Chi ponesse mano allo studio della viabilità della Sicilia antica, da nessuno mai tentato, arriverebbe alla singolare conclusione che quasi tutte le vecchie trazzere non erano in ultima analisi che le pessime e grandi strade dell’antichità greca e romana, e talune forse rimontano ancora più addietro”.

La Sicilia bizantina secondo gli
studi di Michele Amari.
Le frecce stanno ad indicare:
1) le direttrici della conquista
mussulmana, 2) le principali
roccaforti bizantine 3) le date
della loro resa.

Vedremo in altre cartine, con studi,
recenti, come l'interno dell'Isola
è presidiato da fortilizi e
cittadine.

 Per quanto riguarda la concretezza matetiale (monumenti e viabilità), del periodo bizantino in Sicilia resta ai nostri giorni ben poco: qualche diruta cappella e le cube (=cappelle presente in più parti della Sicilia, erette da monaci basiliani)- e sono tante rimaste ancora quasi intatte-. Persistono i resti di alcune fortificazioni sparse sui clivi più alti e diruti dell'Isola (e qui diremo in appresso qualcosa su Calatamauro) e qualcosa che affiora tra scavi generalmente indirizzati ad altri fini. Della Siracusa bizantina, capitale dell'Isola e -per un breve periodo- dell'intero Impero Romano d'Oriente, sappiamo quasi nulla. 

 Di documenti scritti ne restano pochissimi -persi durante i saccheggi degli Arabi-, restano le leggi e fortunatamente parecchi archivi. Furono, secoli dopo, i Normanni a scacciare gli Arabi e ad ereditare e a far crescere la civiltà bizantina dell'Isola. Con i Normanni la cultura e la visione bizantina del mondo fu infatti ulteriormente coltivata e pure sviluppata, anche perchè la stragrande maggioranza della popolazione siciliana era ancora -allora- di cultura e lingua greca. I grandi capolavori bizantini di Palermo (comprese la Martorana, la Cappella Palatina, la Cattedrale di Monreale e non solo esse) sorgono infatti in pieno periodo Normanno.

 Durante il successivo non splendido periodo feudale, quello dei baroni, successori dei Normanni, gran parte degli archivi e dei documenti  di provenienza bizantina subì gravissimi danni. Ma avremo modo di trattarne.

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Negli ultimi decenni del Novecento e all'inizio del terzo millennio gli studi sulla civiltà bizantina di Sicilia sono numerosi e possiamo affermare che arrivano a fotografare segmenti di quella società e di quella realtà quasi in ogni dove dell'Isola (per intenderci anche nel nostro territorio, Contessa Entellina),   

 Fu Michele Amari ad esplorare la Storia bizantina in Sicilia e lo fece nel concepìre la Storia dei Musulmani di Sicilia. Fu di fatto l'iniziatore dei primi studi. Da quando egli avviò la Storia dei Musulmani di Sicilia, dedicò i primi cinque capitoli dell'opera alla civiltà bizantina. Gli studi oggi hanno fatto un impressionante balzo in avanti e la cultura, da elitaria e prettamente universitaria, è divenuta di massa; l'ottocentesco lavoro enciclopedico di Amari, che oggi non possiede più la necessità di quel momento storico, non costituisce più un indispensabile riferimento.

 Oggi gli studi parlano ampiamente pure del nostro Castello di Calatramauro che in passato veniva lasciato nel limbo circa la sua origine. Nostro originario proposito (del blog) era di trattegiare il periodo Arabo-Normanno, con delimitazione all'area occidentale dell'Isola. Ci stiamo -con queste pagine- soffermando più del tempo preventivato sui bizantini perchè il materiale, recentemrente pervenutoci, ci distrae rispetto all'iniziale progetto. Nessun rammarico, quindi.

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