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giovedì 5 luglio 2018

Immigrati. Perchè a fronte dei 5milioni di immigrati la Tv di Stato non ci dice che all'AIRE stanno scritti oltre 5milioni di italiani emigrati ? oltre ai 60milioni di figli e nipoti di italiani divenuti stranieri ?


I media governativi ci inondano di
percezioni infondate
Il 2018 è l’anno, ed il mese di giugno è il mese, in cui la Tv di Stato ci ha bombardato di notizie sull’immigrazione per farci dimenticare le promesse socio-economiche della campagna elettorale. Ascoltiamo termini come “invasione” e “tsunami” degli immigrati. A pochi giornalisti –timorosi di essere rimossi da Salvini- viene la minima curiosità di andare a verificare se quello che ci raccontano ha che fare con la realtà.
I dati statistici curati dalle agenzie dell'Onu parlano chiaro e dicono cose diverse, fra cui che gli italiani sono fra i popoli che più di altri emigrano.
Ricordo di essere cresciuto in una famiglia di emigrati, secondo il catechismo di Papàs Janni Di Maggio e secondo la formazione impartita dalle Scuole Pubbliche e in tutti e tre questi contesti mi fu insegnato di rispettare sempre e comunque le persone di qualsiasi provenienza nella loro piena dignità umana ed ancora mi fu insegnato che comportarsi così è un d-o-v-e-r-e 
La Tv di Stato continua a darci una percezione della realtà sbagliata dando voce ai politici “populisti” che riportano affermazioni al pubblico del tipo "è finita la pacchia". Ci stanno inoltre raccontando falsamente che l’Italia è “invasa” ed “islamizzata” dai migranti.
I dati  statistici invece dimostrano che l’Europa -e soprattutto l’Italia- non è il luogo della prima accoglienza per chi fugge dall’Africa. Solo il 6% delle persone che sfuggono dalla guerra e dalla fame s’imbarcano per  l'Europa. È il Medio Oriente che riceve il 39% dei rifugiati ed –è bene sapere-  in Africa arrivano il 29% di chi scappa. L’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) indica la Turchia come primo paese di accoglienza, dove arrivano i profughi Siriani, dall’Iraq, dall’Afghanistan e altri paesi vicini, superando il numero totale di 3 milioni. L'Europa assegna infatti a titolo umanitario 3miliardi di euro alla Turchia.
Secondo le ultime analisi del Centro Studi e Ricerche IDOS (Dossier Statistico Immigrazione 2017) durante gli ultimi 20 anni il numero dei migranti forzati a spostarsi è raddoppiato, nel 1997 sono stati 33,9 milioni e hanno raggiunto 65,6 milioni nel 2016. L’aumento principalmente si è concentrato nell’arco degli anni 2012-2015.
Da il Dossier Statistico
“A produrlo è stata non solo la crisi siriana (il 65% della popolazione siriana – 12 milioni di persone – è sfollata interna o rifugiata all’estero), ma anche gli oltre 40 conflitti armati – sia interni che tra stati – in corso nel mondo (solo in Africa si stimano più di 100 gruppi di guerriglieri), rispetto alla cui drammaticità le 15 missioni di peacekeeping attivate da parte delle Nazioni Unite possono dare solo un piccolo contributo per limitarne l’impatto sulla popolazione civile”.
Per quanto riguarda l’Italia, la popolazione residente totale è di 60.589.445 (2016), di cui la popolazione straniera raggiunge la cifra di 5.047.028. Quindi la percentuale di stranieri sul totale della popolazione arriva all’8,3%. È curioso il fatto che tra gli immigrati entrati in Italia il 51.7% proviene non dai paesi in via di sviluppo e di paesi che stanno affrontando una guerra, ma proprio dall’Europa. 
Il che vuol dire che è più numeroso lo spostamento all’interno dei confini europei. Dall’Africa verso l’Italia arriva solo il 20,7% di persone, mentre dall’Asia il 20,2%. Se andiamo a vedere le prime cinque collettività residenti in Italia, nel 2016 la classifica è la seguente: Romania (1.168.000), Albania (448.000), Marocco (420.651), Cina (281.972) e Ucraina (234.354).
“L’Italia, con i suoi 60 milioni di abitanti, 5 milioni di immigrati e 5 milioni di emigrati all’estero censiti dall’Aire (senza contare gli oltre 60 milioni di discendenti), rappresenta lo 0,8% della popolazione mondiale e il 4% circa dei migranti nel mondo”, – dice il Dossier.
Tutti parlano –in tv di Stato- dei 5 milioni di immigrati, ma nessuno si preoccupa degli altri 5 milioni di Italiani che lasciano il paese. È la tipica comunicazione alla Salvini che costruisce l’opinione pubblica e se le informazioni passano attraverso il termine “invasione” ed “islamizzazione d’Italia”, ci allontaniamo ancora di più da una sana percezione di questo fenomeno migratorio.
La ricerca di IPSOS, svolta l’anno scorso, conferma che l’Italia è il primo paese europeo con tasso più alto d’ignoranza quando si parla della percezione dei flussi migratori. “Molti italiani sono convinti che l’Italia ormai sia un paese invaso; secondo la loro percezione il 30% della popolazione italiana è composta da immigrati, mentre i dati ufficiali parlano di circa l’8%. La differenza tra mito e realtà è notevole (22%)”.
La guerra non è l’unico motivo dello spostamento delle popolazioni. Molte persone, soprattutto nei paesi che soffrono la povertà e la fame, si lasciano tutto alle spalle e vanno alla ricerca di un futuro migliore. Non stanno attraversando i confini per turismo, ma per sopravvivere e trovare l’opportunità di un lavoro, per l’istruzione che nei loro paesi d’origine è impossibile ricevere. Proprio come stanno facendo i 5milioni di italiani che si trovano all'estero (e continuano a crescere di numero). E mentre alcuni rifugiati stanno seguendo le procedure legali d’ingresso, molti altri scelgono la strada illegale (per disperazione) pur rischiando la propria vita.
(I dati statistici sono ripresi da un testo della Fondazione Pietro Nenni) 

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