In un libro di qualche anno fa sulla modernità, quel periodo storico che sorse con Galileo e che con l'Illuminismo ha valorizzato al massimo la Ragione umana, da cui discendono ancora per l'uomo dei nostri giorni i diritti di poter vivere
secondo la libertà di coscienza, di stampa, di religione ed in regime di perfetta eguaglianza da cittadini di fronte alla legge ed in un Stato retto in base ad un sistema di divisione dei poteri, Eugenio Scalfari, il grande laico dell'Italia attuale, amico di papa Francesco, afferma che i nemici della "Ragione" sono le passioni e gli istinti umani da cui provengono i gesti inconsulti ed i sentimenti che offuscano il retto funzionamento della mente.
Secondo Scalfari, veterano del giornalismo italiano, oggi a noi che viviamo nella post-modernità è evidente che non esiste alcuna "verita'"; ogni verità è sempre relativa, in attesa di essere smentita da qualcos'altro. Egli pare di dolersene e si interroga "Un mondo privo di certezze, privo dei punti d'appoggio condivisi da tutti; privo di autorità riconosciute; un mondo che non spera e non crede in un oltremondo; ebbene, un mondo così fragile e oscillante che senso ha ?
E' questa la modernità che sto cercando di definire e che dentro di me ritengo sia la fase più matura, alta e nobile nella storia del pensiero e della società ?".
La risposta alla sua doglianza Scalfari la fa dare, in un immaginario colloquio, da Diderot (filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte che fu uno dei massimi rappresentanti dell'Illuminismo e uno degli intellettuali più rappresentativi del XVIII secolo). L'ispiratore dell'Enciclopedia francese dice: "L'essere umano è anzitutto gioia (e dolore). Il dolore è creativo, positivo perché contiene in sé la gioia di creare, di vivere, di essere.
Il senso non esiste. Cessa la vita, cessa il senso e questo è tutto.
Credete che quel passero che cinquetta sul ramo di quel platano si ponga un problema di senso ? E credete di essere superiore a quel passero, voi che ve lo ponete ? errore amico mio. Certo c'è una differenza e non da poco. Il passero non ha alcun problema salvo quello di appagare i bisogni che lo mantengono in vita. Voi invece sapete che le cose stanno così. Ogni tanto il tarlo del dubbio vi assale e dubitate. E' una forza quella di poter dubitare, sapete ?" ... ... "la verita' assoluta non esiste; ogni ragione evoca una ragione opposta, tutto è vanità. L'uomo non e' capace di capire nemmeno se stesso, lo disse Erodoto" (*).
Continueremo a riflettere sul "tarlo" che investe l'uomo della modernità e della post-modernità di cui Scalfari è sicuramente -in Italia- la figura più alta, parallelamente con le pagine sulla riflessione cristiana che pure porteremo avanti sul Blog sotto profili vari.
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(*) Erodoto è lo storico delle guerre persiane (5° secolo a.C.), ma è anche un attento indagatore degli usi, dei costumi e della religione di popolazioni barbare di cui i Greci avevano fino ad allora una conoscenza molto limitata. Con lui comincia a delinearsi la storiografia nel senso moderno del termine: non a torto Cicerone lo definì il padre della storia.
(Treccani),
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