La bellezza
Ci chiediamo perché siamo tutti proiettati a cercare la "bellezza", e perché la sua misteriosa armonia sia capace di farci "battere il cuore".
Quando il protagonista del film "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino dice tristemente "Ho cercato la grande bellezza e non l'ho trovata", qualcosa ci dice e ci spinge a non considerarla davvero una conclusione.
E certamente non è una conclusione, non può essere una conclusione. Come nella ricerca scientifica tutto -nella vita- continua. D'altronde non va dimenticato che per Aristotele il "bello era la verità" e pure per papa Ratzingher la bellezza è "la via più attraente ed affascinante per giungere ad incontrare Dio".
Per Fiodor Dostoevskij la bellezza era così centrale che ci ha lasciato la famosa frase: “La bellezza salverà il mondo”, nel libro “L’idiota”. Per lui la bellezza è quella che ci porta all’amore, alla solidarietà, condivisa con il dolore; è questa circostanza, questo gesto che salverà il mondo.
“Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere senza bellezza” è impossibile, ripeteva.
Bellezza è quindi più che circostanza estetica; possiede infatti una dimensione etica.
Dostoiewski ne ‘I fratelli Karamazov’, sostiene che un viso è bello quando è possibile percepire che in esso stanno litigando il bene ed il male ed il primo vince sempre, al punto da erompere nell'espressione, nella soavità, nella naturalezza e soprattutto appare irradiante.
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