Se i Comuni sono in
affanno sono i cittadini a soffrirne
I Comuni, i municipi d'Italia sono al secco. Fare gli amministratori comunali è ormai come fare i missionari; non ci sono risorse da amministrare e se si vuole fare qualcosa, come per esempio dare un minimo di pulizia e decoro agli abitati bisogna fare un appello ai cittadini di buona volontà e sollecitare le "giornate di volontariato".
Così ha fatto recentemente l'Amministrazione Comunale di Contessa Entellina, recentissimamente insediatasi.
Ma cosa sta accadendo negli Enti Locali ?
Sono da tempo crollati gli investimenti in quasi tutti i Comuni italiani. Lo attestano i numeri. E chi ci rimette sono i cittadini che non possono più affidarsi ai Comuni per vedersi garantiti molti degli antichi servizi.
Nei primi sei mesi dell'anno 2018 la spesa in infrastrutture degli enti locali è diminuita del 44% rispetto allo stesso periodo del 2008 e del 9% rispetto a un anno fa. In particolare il crollo (-51% di spesa) ha riguardato le strade, lo sport (-44,7%) e la rete idrica (-63,5%).
Di più. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, gli avanzi di spesa bloccati valgono 3,7 miliardi nei comunu e 16,2 miliardi in tutti gli enti italiani, comprese le Regioni. A conti fatti si tratta di una costante lenta morìa di investimenti pubblici.
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I Sindaci sono soli di fronte
ai tanti problemi ?
Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiuso la recente assemblea nazionale Piccoli Comuni con queste parole:
“I sindaci sono la struttura portante del Paese. I piccoli Comuni non sono la periferia dell’Italia ma – come ha detto il presidente della Repubblica, Mattarella – ‘la rete connettiva di un Paese che ha nella pluralità del suo patrimonio le matrici originali della propria identità’. Ma quante volte ci sentiamo soli, isolati, costretti tra un diluvio di norme e di obblighi e una montagna di responsabilità? A un bivio tra fare gli eroi o rinunciare? Per questo abbiamo lanciato la campagna ‘liberiamo i sindaci’:
Il sottosegretario all’Interno Stefano Candiani ha detto:
“Non si può trattare un piccolo Comune con le stesse regole che governano una grande città. Bisogna ricostruire il rapporto tra enti locali e cittadini e tra autonomie e governo centrale. I sindaci devono essere messi nelle condizioni di fare il loro lavoro. Dignità e regole. Ripartiamo da qui”.
Lo Spopolamento dei comuni
di periferia si può arrestare ?
Gli Obiettivi di tutte le realtà locali che si perseguono avanzano su due direttrici complementari: garantire i servizi di comunità, dalla scuola alla sanità, dai trasporti alla posta, e investire sulla valorizzazione del patrimonio prezioso che tutte le comunità rappresentano. Contessa ha una Storia, che al di là del folklore più facile, mai entra nelle tematiche politico-amministrative. E questo è un errore.
L'Istat a proposito dei piccoli comuni afferma che se si ponesse attenzione ai servizi più essenziali e al decoro molta gente lascerebbe le città, anche perchè ci si sente più sicuri nei piccoli centri. Nei piccoli centri i vicini di casa godono della massima fiducia ed in essi ci si incontra di più, si partecipa di più, si fa più volontariato e c’è più solidarietà. Lo dimostra il positivo appello rivolto dalla nuova Amministrazione a dedicare una giornata di volontariato per la pulizia dell'abitato.
Abitare in un appartamento con tutti i servizi costa molto meno in un Piccolo Comune e si ha più spazio. La qualità della vita è migliore.
Partendo da quel che si ha, si tratta di lottare per rimuovere gli intoppi che spesso provengono da leggi, burocrazia, regole anacronistiche.
Decaro, presidente Anci
propone al Convegno dei Piccoli Comuni
Liberiamo i Sindaci
Tanti vecchi e nuovi adempimenti in materia di contabilità non recano alcun vantaggio. Andrebbero abrogati i vincoli che fanno da tappo al turn over del personale e non hanno nessun legame con la virtuosità degli enti in base alle nuove regole dei saldi di finanza pubblica.
Andrebbe eliminata l’obbligatorietà del dup, della contabilità economico patrimoniale e del bilancio consolidato; andrebbe pure eliminata la gara per il servizio di tesoreria come pure il criterio del 24 per cento della media delle entrate correnti per l’assunzione del personale.
Dice inoltre: “Non sarà facile. Non diremo che la strada è in discesa: siamo abituati a dire la verità guardando in faccia i nostri concittadini. Qualcosa, dando battaglia, la otterremo, qualcosa no. Ma ci batteremo uniti e determinati. Noi siamo quella categoria di rappresentanti delle istituzioni tra i quali c’è il sindaco di Zapponeta, che, non potendo contare sul servizio di trasporto scolastico, per un anno ha accompagnato a scuola quattro bambini, figli di braccianti, con la sua Panda. O il sindaco di Nughedu Santa Vittoria che per per protestare per l’assenza di segnale internet nel suo paese, ha inscenato una protesta con i segnali di fumo e ha portato a casa il risultato.
Non ci facciamo spaventare dalle difficoltà”.
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