Enrico Mentana punta sui giovani con un progetto di giornalismo online, e gli auguriamo naturalmente il meglio.
Forse il direttore del TgLa7 ha scelto il momento giusto. I giovani a cui mira per il progetto hanno cominciato a scrivere in rete prima di sognare di diventare giornalisti. Essi sanno maneggiare gli strumenti digitali con disinvoltura. Hanno coscienza della potenza del mezzo, e ne vanno fieri. Non sono cugini poveri del giornalismo sulla carta stampata che si avvia ormai al tramonto.
Non hanno il complesso di scrivere sul web perché non riescono a farsi pubblicare su un pezzo di carta. Non devono vedersela con dei fratelli maggiori che non vogliono insegnare niente di quanto hanno appreso per paura di essere scavalcati né intendono per snobismo che gli si insegni qualcosa del mondo contemporaneo.
I loro punti di riferimento sono Snowden e Assange come per chi ancora oggi lavora nei giornali lo erano un tempo non molto lontano Biagi e Montanelli.
A Mentana va augurato il meglio, non per il bene di internet e nemmeno per quello dei giovani a cui sta rivolgendosi, ma per il bene dell’informazione che oggi il populismo inonda di Fake news.
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