Ancora sulla macchina comunale
L’Associazione dei Comuni italiani lavora in questo passaggio storico della vita politica italiana per dare vita ad un “Progetto Paese” che, grazie alla definizione di politiche mirate sulle esigenze dei piccoli Comuni, sappia contrastare il disagio insediativo e favorire il “Controesodo” nelle aree più periferiche della Penisola; aree periferiche, sconosciute ed abbandonate e dove si colloca –purtroppo- anche la nostra Contessa Entellina.
Strade interne all'abitato "deserte" di Contessa Entellina |
Esiste una legge di una
certa importanza, la “legge Realacci” che si propone di offrire sostegno e valorizzazione
ai piccoli Comuni, e prevede
“azioni” in fase di attuazione. L’invito
ai nuovi amministratori del nostro paesino è, in questa fase di inizio mandato,
di applicarsi allo studio legislativo e di stare aperti alle proposte e suggerimenti. Non abbano pregiudizi né nei confronti della minoranza consiliare né nei confronti
dei singoli cittadini comunque impegnati nel sociale e nelle questioni civiche.
L’invito in un certo senso è di non ricalcare “precedenti diffusi” che tanto male hanno
fatto alla nostra comunità.
I prossimi mesi –nel campo delle problematiche degli enti locali-
saranno caratterizzati dalla questione che viene definita della “semplificazione”.
Esiste in Parlamento, alla Camera, una proposta di legge “Liberiamo i Sindaci” il cui intendo è di ridurre la burocrazia e
razionalizzare gli oneri a carico delle amministrazioni locali. Una burocrazia
che grava sui Comuni senza alcune distinzione, su quelli grandi come su quelli
più piccoli. Non si vorrebbe applicare -quiindi- ad un Comune di mille o poco più anime
come è Contessa Entellina gli stessi
criteri che valgono per le città di 100 mila abitanti.
Strade interne all'abitato "deserte" di Contessa Entellina. Non è lontano il tempo in cui le strade "esterne" verranno legalmente definite "intransitabili". |
Sul tappeto, e che potrà trovare entro tempi ridotti attuazione, c’è inoltre la proposta di affidare i servizi di tesoreria
– che le banche non intendono più svolgere – agli uffici postali.
Per chi per la prima volta si trova a gestire un Ente, per piccolo che
sia, attualmente molti temi di estrema concretezza valgono sia per il sistema
dei piccoli Comuni che per le grandi città, quale è Roma. Il che sa di non
senso ed illogicità.
Non vi è dubbio che sarà sottoposto a dura prova chi per la prima
volta è chiamato ad amministrare un Comune dove i tagli e la burocrazia
snervante regnano con proporzionale pesantezza in grandi città (che comunque sono dotate
di servizi) ed in piccoli comuni dove persino la viabilità è divenuta carente e
minaccia di diventare -paradossalmente nel terzo millennio- assente.
Il problema dei servizi è
centrale per tutti gli amministratori locali.
L’associazione dei Comuni intende proporre al nuovo governo di farsi
carico, di far assumere ad essa in quanto Associazione il coordinamento dei segretari
comunali in disponibilità – e già retribuiti dallo Stato – per far loro svolgere la
collaborazione e il supporto ai comuni che ne sono sprovvisti. Allo stesso modo
intende proporre che essa coordini il supporto alle attività contabili nei
Comuni dove manca, o verrà a mancare, il personale specializzato. Queste sono ad oggi ipotesi, ma sono sintomatiche di una grave
situazione che esiste, e non può essere negata in molti enti locali.
In che direzione si muovono
queste problematiche e queste situazioni di pesantezza in capo ai piccoli comuni ? Vorrebbero restituire equilibrio ad un Paese (l’Italia)
fatto di poche grandi città e di molti, troppi, piccoli Comuni.
Nessun commento:
Posta un commento