La Sinistra che non c'è più
ORESTE PASTORELLI, esponente socialista
Il centrosinistra ha perso voti perché non ha più contatto con la realtà. Solo ascoltando i problemi quotidiani della gente potremo tornare ad avere la fiducia dei cittadini.
I nostri giovani seguano questa strada e parlino -con umiltà - alle persone.
ANDREA ORLANDO, leader della minoranza Pd
"Il Fronte repubblicano forse va bene ai Parioli, non per chi si trova nelle condizioni di dover affrontare un mondo che non capisce e che gli si riversa addosso"... "Mi sarei aspettato una risposta a domande complicate, che non possono essere liquidate dando la responsabilità a questo o a quello. Francamente non mi sarei aspettato che tutto fosse liquidato alle colpe di Leu, allo scarso carisma di Gentiloni e alla rumorosità delle minoranze interne"
CARLO CALENDA, già ministro pd dello Sviluppo Economico
Io non ho mollato il PD. Ma andare all’Assemblea per assistere alla solita pantomima dove ci si scanna in pubblico tra tifosi Renziani e Antirenziani e si fanno gli accordi in privato, anche no! E francamente vista la situazione del paese lo trovò uno spettacolo indecoroso
EMANUELE MACALUSO, già dirigente politico
UN CONSIGLIO? FINITELA CON L’ASSURDO DELLE PRIMARIE
Scrivo mentre è in corso l’Assemblea del Pd che deve eleggere il segretario provvisorio e convocare il congresso che congresso non è, per concludere tutto nelle primarie. Più volte ho sostenuto, e oggi ripeto, che la prima riforma che il Pd dovrebbe fare è proprio la riforma del Pd, per costruire un partito vero, come sono stati quelli di ieri e come sono quelli di oggi in tutta l’Europa. Se nel Pd non si riforma lo statuto per fare un congresso che chiami gli iscritti a discutere le mozioni, a votare e ad eleggere i delegati per nominare democraticamente una direzione politica vera, con un numero di membri che consenta un vero confronto e decisioni collegiali, non si va da nessuna parte.
Solo con questa riforma si potrà capire cosa è il Pd, qual è il suo profilo politico-ideale, quali i suoi progetti, non solo per la costruzione di un’alternativa ad un governo pericoloso per la democrazia, ma per definire un progetto che guardi al futuro della società. Nelle primarie, così come sono state in passato e come si vorrebbe tornare a fare, votano tutti coloro che hanno un certificato elettorale e 2 euro, qualunque sia il loro orientamento politico e possono eleggere il segretario del partito.
Si tratta di un assurdo praticato solo in Italia, sconosciuto nel mondo. Volete conservare lo strumento delle primarie? Chiamate allora a votare solo gli iscritti al partito. I quali, altrimenti, non si capisce quali diritti abbiano e poteri decisionali, dato che non possono partecipare, in maniera esclusiva, all’elezione del loro segretario. Finitela con una finta democrazia che, in definitiva, senza veri organi dirigenti, dà tutti i poteri al capo. Esperienza disastrosa e già consumata.
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