Il 30 luglio seduta consiliare
a Contessa Entellina
La seduta in un certo senso verte sul giudizio da dare allo schema di Bilancio, che è il primo vero atto politico che la nuova Amministrazione sta sottoponendo all'elettorato e -nell'Aula Consiliare- al gruppo di minoranza dopo le recenti consultazioni del 10 giugno.
Tutti i punti posti all'ordine del giorno sono connessi (e preliminari) al giudizio che dovrà darsi allo schema di Bilancio.
Pensandoci bene sia la Conferenza Stato-Città che la Conferenza Regione-Autonomie Locali svoltesi entrambi recentemente hanno più di qualcosa a che fare con i Comuni che ancora non hanno approvato il loro bilancio.
Conferenza Stato-Città
La Conferenza Stato-città ha espresso parere favorevole sullo
schema di decreto del Ministero dell’economia e delle finanze contenente le
indicazioni che città metropolitane, province e Comuni devono rispettare per la
compilazione e l’invio del monitoraggio del saldo finale di competenza per
l’anno 2018.
E' un passo importante verso la utilizzabilità degli avanzi di
amministrazione che aiuterà i Comuni, specialmente quelli piccoli, a progettare
e investire.
Si tratta del decreto che interviene dopo due importanti sentenze della Corte Costituzionale (n.247 del 2017 e n.101 del 2018), le quali hanno giudicato illegittima la limitazione dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione da parte dei Comuni, e conseguentemente l’attuale regolazione del saldo di competenza, aprendo di fatto la strada ad un totale e libero utilizzo degli avanzi di amministrazione.
Le modifiche al decreto proposte da Anci rafforzano il carattere
meramente conoscitivo del monitoraggio, anche per valutare gli interventi di
revisione delle sanzioni, in coerenza con il pronunciamento della Corte
Costituzionale.
“Dopo una lunga stagione di tagli – ricorda l'Anci – le risorse che così si liberano consentiranno di rilanciare la spesa per investimenti, in particolare quella dei piccoli Comuni e delle aree interne del Paese, esposte a fenomeni di marginalizzazione sociale e produttiva, e allo spopolamento. Le stime Anci dicono che, per i Comuni fino a 5.000 abitanti, lo sblocco degli avanzi consentirebbe di finanziare ulteriore spesa fino a circa 1,5 miliardi. Con questo parere in CSC Anci richiama la necessità di accelerare il percorso verso la piena utilizzabilità degli avanzi già nel 2019, assieme ad un generale abbattimento delle sanzioni sugli eventuali sforamenti 2018”.
Conferenza Regione-Autonomie
locali
Dalla
Conferenza Regione-Autonomie locali riunitasi stamattina è emerso un quadro
chiaro su tutti i trasferimenti destinati ai comuni per l’anno 2018 sia in
termini di spesa corrente sia per investimenti.
Sono
stati affrontati e concordati i criteri di riparto dei
--340
milioni dell’assegnazione regionale di parte corrente destinata ai comuni, per
l’anno 2018, (art. 6, comma 1 della legge regionale 28 gennaio 2014, n. e
s.m.i.);
--15
milioni residui relativi alla spesa corrente 2017;
--115
milioni destinati a spese di investimento residuo 2018;
--i
fondi del Piano di Azione e Coesione (PAC 2014/2020) destinato ai comuni (ai
sensi del comma 22, art. 7, legge regionale n. 3/2016 e comma 7, art. 21, legge
regionale n. 8/2018).
La
legge di stabilità 2018, approvata dall’Ars lo scorso 30 aprile, ha previsto
infatti la semplificazione dei criteri di riparto fissando come parametri di
riferimento quello della popolazione e quello della spesa storica: oltre ai 340
milioni per la spesa corrente, ai 115 milioni destinati a spese di
investimento, risultano anche 23 milioni riservati ai comuni con popolazione
superiore a 5 mila abitanti (norma inserita a seguito di una richiesta di
AnciSicilia come misura compensativa della penalizzazione subita, in sede di
riparto delle risorse per il 2017) e 115 milioni di euro di risorse per
investimenti per 2016 a valere sui Fondi PAC (comma 22, art. 7, L. r. 3/2016);
Secondo
Leoluca Orlando si è pervenuti ad un prospetto esaustivo che, nonostante le mille
difficoltà e nonostante la permanenza di insufficienze finanziarie comunali,
darà qualche certezza in più a tutti quei comuni che non hanno ultimato il
bilancio di previsione 2018. Successivamente, in sede di approvazione della
Legge di Stabilità 2018, saranno definiti i criteri di riparto di oltre 40
milioni di euro di riserve per il 2018.
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