Sergio Mattarella, palermitano 73 anni, vedovo, tre figli, è
il democratico (cristiano) più favorito per accedere al Quirinale nei prossimi sette anni.
Nello scrutinio che inizierà fra pochi minuti, alle 9,30 di oggi sabato 31
gennaio, basteranno 505 voti per essere eletti (e quei voti, sulla carta, ci
sono tutti nell'ambito della coalizione di centro-sinistra: Pd, Scelta Civica, Sel, Psi, etc.). Nulla esclude che anche le forze di centro-destra condividano il suo nome.
Chi è questo siciliano che potrebbe divenire Capo dello Stato ?
Sergio Mattarella, è nato a Palermo il 23 luglio
del 1941. Figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli
anni Cinquanta e Sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu
assassinato dalla Mafia mentre era presidente della Regione Siciliana. E' vedovo dal 2012: era sposato con Marisa Chiazzese, sorella
di Irma consorte di Piersanti, l’ex presidente della Regione Siciliana
assassinato a Palermo il 6 gennaio 1980.
Ha tre figli: Bernardo, Laura e Francesco. A Palermo abita in via Libertà nello stesso palazzo dove abitano anche i figli del fratello,
proprio nello stesso viale dove avvenne l’omicidio.
Uno dei nipoti è Bernardo che è stato deputato
regionale. Il primogenito di Sergio, Bernardo anche lui, è docente di diritto
amministrativo, è capo dell’ufficio legislativo del ministero della Funzione
Pubblica, col ministro Madia.
La Presidenza dell'assise parlamentare convocata per eleggere il Presidente della Repubblica |
Più volte ministro, deputato per quindici anni, è
giudice costituzionale. Mattarella in gioventù ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di
Azione Cattolica e della Fuci, poi è stato docente di Diritto parlamentare
all’Università di Palermo.
Deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano e la Margherita, e più volte ministro; dal 2011 è giudice costituzionale. Tutti lo conoscono per
la legge elettorale «Mattarellum».
Mattarella fu infatti relatore della
legge di riforma elettorale della Camera e del Senato che, recependo l’esito
del referendum del 1993, introduceva una componente maggioritaria.
Vicino per tradizione familiare alla corrente morotea della Democrazia
Cristiana, dopo la morte del padre nel 1968 e l’assassinio del fratello venne eletto alla Camera nella circoscrizione della
Sicilia Occidentale.
Rieletto deputato nel 1987 si mantenne vicino alle corrente del segretario politico Ciriaco De Mita. Nello stesso anno fu nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato
nell’incarico l’anno successivo nel governo De Mita.
La foto rievoca altri tempi. |
Nel 1989, col governo Andreotti VI diventa ministro della Pubblica Istruzione.
Si dimette il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della
corrente di De Mita, per protestare contro l’approvazione della legge
Mammi’ di riassetto del sistema radiotelevisivo che avrebbe legittimato la
posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi.
E' rieletto alla Camera nel 1992 e gli
viene affidata la direzione del quotidiano della Democrazia Cristiana Il
Popolo. Non è mai stato sfiorato dalle inchieste su Tangentopoli e da lui gli italiani si attenderebbero un netto indirizzo anti-corruzione, il male più atroce che sta corrodendo le basi della Repubblica. Oggi si ha la sensazione che dal sindaco del più piccolo comune di 200 abitanti al politico del Parlamento Nazionale tutti siano ladri. Da Mattarella ci si attende una Italia pulita. Speriamolo.
Nel 1995, al culmine dello
scontro interno al Partito Popolare, apostrofa l’allora segretario Rocco Buttiglione, che
cercava l’alleanza con Berlusconi, «el general golpista Roquito Butillone...» e
definisce «un incubo irrazionale» l’ipotesi che Forza Italia potesse essere
accolta nel Partito Popolare Europeo. Cosa che è invece avvenuta, al contrario dell'odierno Pd che fa parte del Partito Socialista Europeo.
Nel 1996, con l’affermazione elettorale de L’Ulivo, è di
nuovo deputato e viene eletto capogruppo dei popolari alla Camera.
Durante il
governo D’Alema I assume la carica di vicepresidente del Consiglio, mentre nei
successivi Governo D’Alema II e Governo Amato II è Ministro della Difesa. Gia’
nel 2013 il suo nome era stato proposto dall’ex segretario Pier Luigi Bersani
come candidato alla presidenza della Repubblica.
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