Stare davanti alla Tv e vedere le tante manifestazioni di piazza
che in tutte le capitali del mondo “civile” esprimono solidarietà all’insegna
del “Je suis Charlie” e protestano
compostamente contro il mortale attentato di Parigi, dà coraggio, dà senso alla
vita in tutti coloro che credono nei valori
fondanti del mondo in cui viviamo.
Certo alcuni commenti stupidi, improvvisati, autolesionisti sono
stati pronunciati attraverso l’etere; ma fanno parte della complessità e
molteplicità delle nostre società.
C’è gente che con commenti stupidi, dopo la strage di Parigi,
confonde la nostra civiltà con la razza, la nazionalità; poveretta questa gente
! non sa che civitas, si addice alle
comunità con norme e regole che sono -queste sì- infinitamente migliori in
occidente di quanto non siano in taluni paesi islamici e sopratutto nelle
comunità del terrore. Non c’entra quindi né la razza, né la religione, né altro.
I terroristi non appartengono né ad una razza, né ad una religione, né ad una
nazionalità; sono scarti che qualsiasi comunità si ritrova e scopre
improvvisamente, che vengono incubati, cn lauti finanziamenti, da alcuni stati canaglia.
Ad ascoltare i commenti dei tanti intolleranti leghisti e non di turno viene da
piangere !
Tanti personaggi della nostra giungla politica quasi quasi
vorrebbero la guerra contro tutti i mussulmani. Follia alla grande !
Come se il poveretto che ci offre di pulire il parabrezza al
semaforo abbia chissà cosa a spartire con l’estremismo islamico.
Noi dobbiamo fare l’opposto e cioè dividere il mondo mussulmano.
Favorire la contrapposizione tra mussulmani, fra i veri credenti ed i terroristi
islamici. Questi ultimi infatti rappresentano una minoranza esigua di quel
miliardo di fedeli a Maometto. Costoro, i terroristi, sono puramente e
semplicemente uomini violenti, fanatici, che si servono della religione per
ragioni politiche e di potere. Nulla a che fare con i mussulmani credenti.
Certo, l’Occidente e soprattutto gli Usa hanno commesso errori,
l’uno dopo l’altro. Hanno –appena pochi mesi fa- armato e sostenuto l’Isis
contro il governo siriano e adesso l’Isis si è autoproclamato stato e controlla
parecchi giacimenti di petrolio fra Iraq e Siria e finanzia terroristi, in giro
per il mondo.
L’Occidente continua a dichiararsi amico dell’Arabia Saudita,
uno dei paesi più intransigenti dove non sono ammesse altre confessioni, e che
non pare estranea, al pari di stati quali lo Yemen e soprattutto il Quatar, al finanziamento di gruppi jihdaisti.
Comprendiamo che le leggi della politica e del potere talora
esigono … errori. Gli errori però, alla lunga, si pagano.
Andrebbero rotti quindi pericolosi cordoni ombelicali.
Conclusione
Quanto accaduto nella capitale francese riguarda noi, riguarda
tutto l’Occidente.
Parigi oggi siamo noi. Siamo noi che amiamo la libertà. Siamo
noi che odiamo chi ci impedisce di parlare e di scrivere.
Noi abbiamo tutto il diritto di criticare, di polemizzare, anche
di denunciare chi scrive un articolo contro di noi.
Non abbiamo nessun diritto di ammazzare. Questo è il buon limite
della nostra civiltà. Grazie alle norme e alle regole.
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