Matteo Renzi
si è insediato a Palazzo Chigi da poco più di un anno. Ha attraversato
passaggi ardui e pericolosi. Tanti politici di lungo corso erano da tempo
appostati a caccia della volpe; l'occasione per acciuffarla era prevista
nell'occasione del rinnovo della carica del Presidente della Repubblica. Quale occasione più propizia per fargli la pelle?
Proprio come era accaduto a
Bersani due anni fa.
Quando nel passaggio delle primarie fu eletto
segretario del PD aveva mostrato quella leggerezza che si coglie quando sembra
che coraggio e speranza prevalgano sull’inerzia e sulla paura.
Adesso, in questo passaggio di rinnovo
presidenziale al piacere della leggerezza molti italiani hanno potuto cogliere -in Renzi- il gusto dell’intelligenza.
Oggi, nelle
telecronache televisive, è stato pure facile cogliere la falsa euforia di
quelli che da settimane e mesi erano in attesa del suo scivolone, della sua rovinosa caduta.
La rottura
di tanti compagni di partito al Senato sulla legge elettorale preludeva al
peggio proprio nell’appuntamento di oggi. Per Renzi era quasi impossibile evitare la
tagliola.
O stava al
losco “patto del Nazareno” e si rassegnava a fare il “compare” di Berlusconi, oppure saltava la maggioranza che lo tiene in piedi.
Tanti erano convinti che il tacchino fosse
cotto, e mancasse solo di portarlo in tavola.
Poi la
partita è entrata nel vivo e si è conclusa invece a favore di Renzi.
I cervelloni
che raccontano ogni giorno la politica come sotterfugio, squallore, manovra,
tradimenti apparivano spaesati e fuori gioco di fronte ad una azione motivata,
razionale, condotta e conclusa in modo lineare, semplicemente con intelligenza.
Che piacere vedere tanti esperti del
retroscena, furbi che più furbi non si può, privi di argomenti, costretti a
buttare nel cestino le loro elucubrazioni.
Da oggi, gli
italiani tutti sanno di avere a che fare con un Renzi che non ha solo volontà,
coraggio e fortuna; ma che
ha anche molta intelligenza.
Viva l’Italia!
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