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sabato 10 gennaio 2015

Francia. Un paese scosso

I giornali di oggi ci descrivono una Francia diversa da quella che sapevamo ed abbiamo sempre creduto di conoscere. 

Per ridare fiducia alla gente, al popolo, le istituzioni, dal Presidente socialista all'ultimo sindaco di provincia non fanno che spolverare la retorica "repubblicana". Da questo si capisce che i fatti di questi giorni non hanno ancora estinto la paura.
Retorica repubblicana che non esclude un divampare un po' ovunque di minacce ed attacchi ai tanti centri culturali islamici disseminati nel paese. 
Domani e' prevista una grande "marcia repubblicana" in difesa dei valori universali della Francia e della nostra storia. Ci saranno molti capi di stato europei, compreso Hollande. Nella storia francese solo un precedente esiste che un presidente sfili per le strade, nel 1990 un altro presidente socialista, Mitterand, sfilo' per solidarieta'  contro la profanazione con simboli nazisti di un cimitero ebraico.
Unita' nazionale cerca la Francia in queste ore e in questi giorni che seguono gli attentati al settimanale satirico Charlie e pero' unita' non significa uniformita'. L'estrema destra francese non ha mai fatto propri i valori "repubblicani" e pertanto la signora Le Pen non e' stata invitata. Sono stati invitati i suoi elettori.
La notte e' stata strana a Parigi. Nei pressi del quartiere ebraico, dove avvenne la sparatoria del supermercato, gruppi di studenti hanno cantato a piu' riprese la Marsigliese, come dire "i nostri valori universali non cambiano". Eppure il timore che i fatti accaduti possano aver cambiato qualcosa nel cuore dell'Europa esiste.
E se qualcosa e' accaduto in Francia e' certo che non tardera' a cambiare pure noi che siamo in Sicilia.


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