Quando si dice , il miracolo della indicizzazione, il sistema che consente la ricerca sui siti o su FB indicando parole chiave, ha fatto sì che l'altro giorno, un mio amico il giornalista e poeta Fabrizio Giusti che si occupa del Mamilio , Blog ufficioso del comune di Grottaferrata, mi abbia inviato un messaggio su FB chiedendomi il permesso di postare sul Mamilio , il mio articolo di testimonianza sulla visita del Papa a Grottaferrata nell'Agosto del 1960 .
Sinceramente me ne ero dimenticato e avendogli chiesto di mandarmelo appena l'ho ricevuto nel contenitore del Contessioto , l'ho riletto con curiosità e mi è piaciuto per la semplicità dello scritto pensando di riproporlo di nuovo ai lettori.
Nicola Graffagnini
Ricordo della visita del Papa
Giovanni all’Abbazia di Grottaferrata
In questi giorni lo si ricorda
con vari eventi , noi lo
vogliamo ricordare con un ricordo
personale e con due piccole notazioni che lo avvicinano,
in modo straordinario al Papa Francesco : la sua grande umiltà ed umanità nel rivolgersi subito al popolo di Roma con parole
semplici e con la sua porta aperta a tutti durante il
Patriarcato di Venezia.
Se poi vogliamo andare alla sua storia personale di diplomatico in tempo
di guerra, dalla Bulgaria a Istanbul a
Parigi, emerge da ogni racconto dei
testimoni dell’epoca, la sua ansia e la sua determinazione .per la liberazione di migliaia e migliaia di deportati nei carri
bestiame diretti verso i lager nazisti, per non parlare della
sua decisiva mediazione di Pace
tra Kruscev e Kennedy nei giorni della
guerra di Cuba di quel lontano 1960 in cui il mondo stava contando le ore che poteva separarlo dalla terza guerra mondiale , da cui nacque
l’idea della Enciclica < Pacem in terris >
Un giorno in Abbazia ,
circolò una notizia speciale ,
tra qualche giorno il Papa buono , Papa Giovanni XXIII che stava mettendo le basi del Concilio
Ecumenico Vaticano II° sarebbe venuto a
visitare l’Abbazia Greco-Bizantina.
In verità
da alcune settimane avevamo assistito ad un via vai
di incontri di inviati dei
Patriarcati più grandi di Mosca ,
Costantinopoli ed Atene e vari
minori con gli omologhi
del Cardinale Agagianan , Presidente del Pontificio Collegio per
l’Ecumenismo che aveva fatto ormai
di Grottaferrata la sua base operativa
per i vari incontri preparatori con i
futuri Osservatori Ufficiali del
Concilio per le Chiese Ortodosse d’Oriente .
Mi ricordo che ci buttammo
nelle pulizie straordinarie dei corridoi
e di tutti gli ambienti aperti al
pubblico del Seminario, a partire dal
piano nobile .
E arrivò il grande giorno, noi
Seminaristi e i Probandi,
cioè aspiranti Monaci di S.Basilio,
lo attendevamo schierati da un lato e dall’altro del corridoio del
Piano Nobile … ove avevano sede
gli Uffici del Priore del
Monastero e dell’Archimandrita
dell’Abbazia e una serie di stanze riservate ai più
anziani, come quella di Padre Lorenzo Tardo, ancora in vita , musicologo di fama internazionale e alcune chiuse come quella
del fratello di mio nonno, Don Sofronio Gassissi, Fondatore e Direttore di
Oriente Cristiano e della Biblioteca e già Priore del Monastero.
Scavalcando il Programma della visita e lasciando l’Archimandrita Teodoro
Minisci quasi basito perché
era pronto già a riceverlo nella
sua stanza, il Papa quasi ignorandolo , prosegui incamminandosi subito nel corridoio
verso di noi, dichiarando ad alta voce che voleva conoscerci uno per uno, noi Seminaristi e probandi e mi ricordo come se fosse ieri che pur essendo di bassa statura, con quelli con cui ci riusciva imponeva le mani sul capo, chiedendo nel contempo il nome e a volte scambiava qualche parola informandosi sulla provenienza con molta bonomia da vero
Parroco di campagna .
Arrivò a passare dalle mie parti , a metà del corridoio e mi
ricordo che anche a me impose
le mani chiedendomi il nome , era seguito da presso dal Direttore
Padre Valerio e dalla lunga barba del
Card. Agagianan, colui che per
l’incarico ricoperto in Curia , doveva favorire
il dialogo con le Chiese sorelle
dell’Ortodossia e naturalmente noi
eravamo i futuri sacerdoti e pontieri
tra le due Chiese, anche se la
fede cristiana è unica e il nostro Rito Greco-Bizantino, stava lì
proprio a dimostrarlo e per questo divenne in quei giorni una specie
di vetrina da
ammirare durante il
Concilio Ecumenico, lustra
e pulita per far vedere
in quale rispetto era tenuta la minoranza religiosa in Italia .
Infatti al passaggio della torta a me che servivo col carrello e un
collega , ci toccò di
passare con i piatti delle torte
per il tavolo numero uno, ove
c’erano seduti soltanto pochi Cardinali
e il Papa e noi due eravamo così
emozionati che il Papa e Agagianan
sempre vigile, se ne accorsero e ci chiesero la nostra età, io
dissi la mia : <
quattordici > e loro fecero finta di non crederci per sollecitarmi nell’autostima, quasi a dirmi : < ne dimostri di più> .e in effetti guardando le foto di quell’anno
si nota che stavo sviluppando in
altezza .!!
Che cosa dire del
Papa Giovanni XXIII di cui ricorre il 3 Giugno il cinquantesimo della
morte , dopo soli cinque anni
dalla sua elezione avvenuta il 28.10.1958
.
Nei primi giorni
venne considerato un Papa di
transizione ., infatti nel Conclave vi erano state indicazioni
contrapposte che non avrebbero
sortito nessun risultato valido e
quindi nell’attesa di migliori
eventi si decise di
ricorrere ad una figura di un Cardinale , già avanti negli anni
, senza
grande visibilità internazionale che potesse spianare la strada poi ad un Papa Italiano , dal temperamento
determinato, si racconta che
uno dei contendenti al seggio Pietrino fosse
proprio lo stesso Agagianan che
riscosse dei voti ma
insufficienti alla bisogna .
Ma il Papa buono non si
rivelò tal quale indicato negli schemi
della Curia romana , infatti fin dalle prime battute al popolo di Roma e ai genitori , raccomandandoli di
fare una carezza ai piccoli tornando a casa ,
dimostrò subito grande umanità nella
comunicazione ma anche una forte
determinazione, infatti da lì a qualche
mese, fra lo stupore della parte conservatrice della Curia Romana , indisse un Concilio Ecumenico e di fronte
ai tempi lunghi organizzativi prospettati dai Cardinali di Curia molto conservatori, il Papa
assunse nelle sue stesse mani
il programma e l’organizzazione , così che in soli
sei mesi riuscì
a completare tutta la fase preparatoria per dar seguito all’evento del Concilio dall’indomani .
Per quanti si recano
a Sotto il Monte per visitare i
luoghi natali del Papa buono, il novantenne
Segretario Mons. Loris Capovilla ( unico
italiano nominato Cardinale dal Papa Francesco nell’ultimo Concistoro
) ha allestito
dal 1988 un Museo a lui dedicato nel luogo
ove ogni estate amava
trascorrere le sue vacanze estive, Ca’ Martino, frazione di Sotto il Monte .
NG
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