La Sicilia ha profonde radici greche. Qualcuno paragona la Storia dell'isola ad un Giano Bifronte che viene mostrato nei libri di storia scolastici solo per metà. Un volto mostra i fasti dell'antichità siracusana, dei templi, degli eroi, dei filosofi, di Archimede, l'altro volto,non si capisce per quale assurda ragione viene da tutti di storici occultata, lasciata in discreta penombra ed è costituita da generazioni di monaci, igumeni che fino al xv secolo d.C. tennero viva la tradizione ellenistica, anche durante la lunga parentesi arabo-musulmana.
In Sicilia, specialmente nella parte orientale, l'uso della lingua greca fu ininterrotta dal V secolo a.C. fino al XIV d.C.
Il messaggio evangelico arrivò in Sicilia in lingua greca dall'antiocheno Berillo, fondatore della Chiesa catanese.
L'isola col crollo dell'Impero d'Occidente ebbe un brevissimo periodo di dominio dei Vandali e passò subito sotto il controllo dell'Impero Romano d'Oriente. Nel 732, l'Imperatore Leone III Isaurico, in considerazione del fatto che la popolazione era di cultura greca, dispose la dipendenza religiosa della Sicilia e della Calabria dal patriarcato di Costantinopoli.
Non si trattò, come molti testi di storia lasciano intuire, di una forzatura. Durante l'Impero Romano in Sicilia la lingua e la cultura greca non venne mai meno e come detto il Cristianesimo fu introdotto da monaci orientali, sebbene la Chiesa di Roma in Sicilia possedesse vastissimi latifondi da cui attingeva il grano necessario all'alimentazione di Roma.
I re normanni costruirono chiese e monasteri bizantini di cui ancora oggi conserviamo splendide testimonianze.
Solo con gli Svevi la chiesa romana comincia ad esigere spazio e sedi diocesane per stringere via via in una morsa le comunità religiose basiliane per costringerle alla fine del Cinquecento all'estinzione ottenuta con la chiusura del Monastero di San Salvatore di Messina..
Durante il dominio islamico il Cristianesimo sopravvisse grazie alle comunità guidate dai monaci basiliani e quando i normanni entrarono a Palermo nella Cattedrale trovarono ad attenderlo l'Arci-Vescovo bizantino.
Tenderemo di esplorare -in una piccola serie di scritti- la realtà dei monaci basiliani di Sicilia.
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