I Peralta, Santa Maria del Bosco
Girare per il vasto territorio di Contessa Entellina (136,4 km² ) significa immergersi nei ricordi della Storia.
I contessioti -in generale- non ne sono consapevoli, tanto è vero che in maggioranza -ormai- ritengono che la fondazione del paese appena cinque secoli fà ad opera di popolazioni arbëresh sia un fatto così lontano, così poco incisivo sulle vicende della vita quotidiana attuale, che molti assimilano Contessa a Bisacquino o Campofiorito.
I contessioti dagli anni successivi ai tragici eventi del terremoto del 1968 stanno, di fatto, perdendo memoria e consapevolezza di chi essi siano.
Ai figli non parlano più arbëresh, ma in un italiano che suona male alle orecchie degli italiani.
Perchè ?
Perchè a scuola, nelle scuole dell'isola, non si insegna la Storia dei territori ma quella dell'intera penisola, che ovviamente esige sintesi, sincretismo, semplificazione.
Eppure alcuni anni fà fu varata una legge che imponeva lo Studio delle scuole dell'obbligo ed in quelle superiori della Storia dei territori.
Pasquetta nelle campagne contessiote
Busto di Eleonora d'Aragona. Da qualche tempo questa opera del Laurana da Santa Maria del Bosco è stato trasferito nel Museo Regionale di Palazzo Abatellis, a Palermo |
Girare nelle contrade a sud del centro abitato, Gorgo, Bosco di Santa Maria etc. significa inevitabilmente ripassare la Storia del Monastero, quella dei Peralta, dei Cardona. Significa immergersi nel Medio Evo siciliano e vedere, ... ad occhi aperti, lunghe compagnie militari in armi che scortano principesse che da Caltabellotta si recano a Santa Maria del Bosco; non può che trattarsi di Eleonora d'Aragona (1346-1369), nipote di Federico III d'Aragona, re di Sicilia.
Eleonora, fu una delle donne più potenti dell'isola, contessa di Caltanissetta, Calatafimi,Contessa, Comicchio, Sambuca, Giuliana, Adragna e Calatamauro.
Fu madre di Nicola Peralta, avendo sposato Guglielmo Peralta Junior, figlio di Guglielmo I e di Aloisia Sclafani.
Grazie ad Eleonora il Monastero godette di donazioni in feudi e benefici che lo resero fra i più prestigiosi e ricchi delle altre realtà monastiche dell'isola.
I Peralta dal punto di vista politico commisero una lunga fila di errori e di tradimenti e sarà sempre Eleonora a salvare l'onore ed i patrimoni della famiglia.
Guglielmo Junior assieme ad Artale d'Alagona, a Francesco Ventimiglia e a Manfredi Chiaramonte fu uno dei quattro vicari reggenti durante il regno di Maria, figlia di Federico III d'Aragona.
Dopo la morte di Nicolò Peralta, la figlia di questi, Caterina, sposerà Alfonso Cardona, padre di Antonio colui che firmerà i primi atti di concessione agli arbëresh, in attesa che un altro Alfonso Cardona stipuli (1520) i "Capitoli" che daranno vita all'Università di Kuntissa.
Girare per le strade disastrate del territorio di Contessa può far scorrere -come in un film- Storia e Memoria che -se si vuole- possono sembrare vicende di oggi o, quanto meno, possono giustificare vicende di oggi.
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