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domenica 13 aprile 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

IL TUO RE VIENE SEDUTO SU UN PULEDRO D’ASINA
Giovanni
12 1-18
12,1  Allora Gesù, sei giorni prima della Pasqua, venne a Betania, dove stava Lazzaro, [il morto] che Gesù aveva risuscitato dai morti.2 Là gli fecero dunque un banchetto e Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli  che giacevano (a mensa) con lui.
3 Allora Maria, presa una libbra di unguento di nardo genuino, molto pregevole, unse i piedi di Gesù  e asciugò con i propri capelli i suoi piedi.Ora la casa si riempì del profumo dell’unguento.4   Ora dice Giuda l’Iscariota,  uno dei suoi discepoli, quello che stava per consegnarlo: 5  Perché questo unguento  non si è venduto per trecento denari  e si è dato ai poveri?
6 Ora disse questo non perché gli importava dei poveri,  ma perché era ladro e, avendo la borsa,  portava (via) le cose messe (dentro). 7  Allora Gesù disse: Lasciala, che lo custodisca per il giorno della mia sepoltura. 8  I poveri infatti (li) avete sempre con voi, me invece non avete sempre. 9 Allora seppe molta folla dei giudei  che era lì  e vennero non solo per Gesù,  ma anche per vedere Lazzaro, che destò dai morti.
10  Ora deliberarono i capi dei sacerdoti  di uccidere anche Lazzaro, 11  perché per causa sua molti dei giudei  se ne andavano e credevano in Gesù.12  Il giorno dopo, la molta folla che era venuta per la festa, avendo udito che Gesù arriva a Gerusalemme, 13 presero i rami delle palme  e uscirono all’incontro con lui e gridavano: Osanna!  Benedetto colui che viene nel nome del Signore   [e] il re d’Israele.
14 Ora, incontrato Gesù un asinello, sedette sopra di esso,come è scritto:15 Non temere, figlia di Sion. Ecco il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina.16  Queste cose i suoi discepoli non (le) capirono prima, ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte su di lui e queste cose gli avevano fatto.
17 Testimoniava dunque la folla  che era con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo destò dai morti. 18  [Appunto] per questo la folla gli andò incontro, perché udirono che egli aveva fatto quel segno.

Brano del Vangelo di Giovanni letto nelle Chiese di rito bizantino nella domenica delle palme
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Presso gli ebrei è vietato farsi immagini del Signore, perché l’unica immagine a sua somiglianza è l’uomo -in carne ed ossa- che ne ascolta la parola. 
L’uomo, in verità, non ha ascoltato nello scorrere dei tempi la sua parola e si è fatto del mistero di Dio molte immagini, riducendolo a idolo a proprio uso e consumo. 
Fare Dio simile ai nostri desideri, invece di fare noi simili a lui, è generalmente il percorso preferito da tutti e da qui nascono -quindi- i nostri mali.
Essere Re (=Capo esclusivo di ogni circostanza) è desiderio di ognuno. E' questo l'ideale di ogni uomo. Essere libero e potente, in grado di disporre di tutto e di tutti. Essere al di sopra di tutti.
Il fatto però è che Dio è esattamente il contrario di ciò che noi immaginiamo. 
Il Signore, che è re non usa la violenza per conquistare e mantenere il dominio, né si impone sugli altri. Il suo simbolo è l’asinello, animale mite e umile: 
-non spadroneggia, ma serve, 
-non pratica violenza ma ama, 
-non dà morte ma vita. 
Il Nazareno è un Messia “politico”, propone un nuovo modo di rapporti civili a un mondo fatto di padroni e di antipadroni, il mondo che produce libertà per pochi e schiavitù per gli altri. 
I nostri "politici" vivono nel delirio di onnipotenza da superuomo, essi suppongono i sottouomini (che saremmo tutti noi che paghiamo le tasse), si esibiscono in sfilate con macchine di stato lunghe e costose (altro che asinelli !).
Il vero Re invece arriva su un asinello. È “umile” ed accetta la condizione “umana”, che è quella di finire sotto terra, come l’amico Lazzaro e come tutti. 
La stessa morte è per lui luogo di “umanità”; altro che politicanti che rubano per arricchirsi e ritenersi immortali !

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