Piano
Cavaliere - Cozzo
Finocchio - Roccella - Castagnola - Pizzillo
Nel 1952 e negli anni seguenti, in
attuazione delle leggi sulla riforma agraria, nel territorio di Contessa
Entellina, vengono espropriati dei feudi, in tutto o in parte, che vengono
divisi in piccoli lotti (mediamente 4 ettari), assegnati, a sorteggio, a
braccianti sia di Contessa Entellina sia dei paesi limitrofi.
Nel
feudo Piano Cavaliere sono assegnati 53 lotti, nel feudo Gurgo 10, nel feudo
Carrubba 1, nel feudo Carrubelle 10, nel feudo Roccella 20, nel feudo
Castagnola 24, nel feudo Petraro 14, nel feudo Portone 8, nel feudo Costiere
4, nel feudo Sommacco 1, nel feudo
Chiappetta 1, nel feudo Mazzaporro 1.
Dopo il 1952 vengono costruiti
inoltre degli edifici, da destinare ad abitazione degli assegnatari
dell’ERAS, raggruppati in piccoli borghi rurali, che prendono il nome delle
località in cui sono sorti (tra parentesi il toponimo albanese): Castagnola
(Kastanjolla), Cozzo Finocchio (Rahj Mbrait), Piano Cavaliere (Fusha
Kavalerit), Pizzillo (Pucili), Roccella
(Rriçela).
Tutti
i borghi però non comprendono abitazioni ed edifici di uso comune :
- Piano
Cavaliere: abitazioni unifamiliari degli assegnatari, chiesa con casa canonica,
edificio scolastico, due abbeveratoi e stalla sociale;
- Roccella: abitazioni per gli assegnatari
ed edificio scolastico;
- Pizzillo
chiesa ed edifici di uso comune, (mancano le abitazioni per gli assegnatari;
- Cozzo
Finocchio: abitazioni per gli assegnatari
ed un abbeveratoio;
- Castagnola
poche abitazioni per gli assegnatari e chiesa.
La costruzione degli edifici dei borghi
dell’Eras è in gran parte completata nel 1954 ed il primo agosto
di tale anno vengono consegnate
formalmente le abitazioni.
Di seguito viene riportato il testo del
discorso rivolto ai presenti, in tale occasione, dall’assessore comunale di
Contessa Entellina Nicolò Clesi:
assegnatari, cittadini di Contessa, autorità regionali, provinciali e locali.
“Sento il dovere di porgere un vivissimo
grazie alle Autorità regionali ed a tutti gli intervenuti a questa sacra
funzione, che si é svolta in quel grande
tempio, che ha per volta il cielo e per pavimento la terra.
Un augurio vivissimo indirizzo, a nome
mio personale e della cittadinanza tutta, che amministro, ai signori
assegnatari, che oggi hanno preso possesso dei fabbricati rurali, innestandosi
così sulla terra, nutrice di tutti i popoli, iniziando una simbiosi armonica e
mutualistica, imboccando decisamente la via maestra, che immette in una
agricoltura più prospera, più
redditizia.
Questa funzione ha un significato enorme: senza il ripopolamento
delle campagne non vi può essere progresso concreto in agricoltura, d’altra
parte dove fiorisce l’agricoltura tutto fiorisce.
Un ringraziamento vivissimo va
indirizzato al Governo attuale, che, conscio della responsabilità scaturitagli
dal responso delle elezioni, si é sforzato di migliorare l’uomo per la terra e
la terra per l’uomo.
In questa consegna di abitazioni rurali
il Governo concede ai braccianti di ieri la pedana per il lancio del salto, che
trasformerà il misero volto di questa Italia Meridionale ed Insulare, dove fino
a poco tempo addietro l’occhio del visitatore stanco non trovava neppure un
filo di erba verde per riposarsi, dove raro era perfino il muggito del bue, in
un florido e ridente giardino.
Particolarmente sento il dovere di
ringraziare l’Assessore Germanà, il vigile carabiniere della Riforma Agraria
Siciliana, per averci onorato della sua
presenza, e per aver apprezzato ed accolto ogni appello indirizzatogli,
tendente a raggiungere un obiettivo di elevazione e di miglioramento delle
condizioni di vita degli assegnatari; mi é gradito particolarmente ringraziarlo
per avermi concesso il prolungamento della strada di accesso Borgo
Roccella-Garcia.
Grazie inoltre a tutte le autorità presenti, al
commendatore Corona, Commissario dell’ERAS, a tutti i funzionari, che hanno
dato tangibile prova di essere all’altezza della situazione, che l’ora
richiede”.
Non tutti gli assegnatari però si
trasferiscono nelle nuove case dei borghi. Alcuni preferiscono continuare ad
abitare a Contessa, mancando nei borghi acqua ed energia elettrica, che saranno
attivati dopo qualche anno.
Alcuni assegnatari si trasferiscono nei
borghi negli anni successivi, altri invece non si trasferiranno mai nei borghi,
preferendo continuare ad abitare a Contessa e ad usare le nuove case del borgo
come magazzini o per trascorrervi alcune settimane d’estate.
Per fare conoscere i vari
aspetti dei borghi Eras, nati in un contesto socio-economico, notevolmente
cambiato negli ultimi decenni del secolo XX, nell’anno 2002, presso l’aula consiliare comunale, si svolge a Contessa
Entellina il convegno “50 anni di ERAS a
Contessa Entellina”, organizzato dall’Associazione Culturale “Nicolò
Chetta”.
In tale occasione é anche allestita una mostra fotografica e
documentale sui borghi rurali costruiti dall’ERAS (Ente Riforma Agraria della
Sicilia) nel territorio di Contessa. Nel 2003 da Calogero Raviotta è elaborata
e diffusa anche la monografia
"Piano Cavaliere - Fusha Kavalerit: cronistoria, situazione attuale e
prospettive dei borghi Eras di Contessa Entellina" , che riporta sia quanto detto e documentato nelle
manifestazioni culturali predette sia notizie e dati acquisiti presso
istituzioni e persone, nel corso di una ricerca condotta a tal scopo, in
particolare presso le famiglie residenti a Piano Cavaliere.
La monografia riporta anche alcune
notizie storiche generali sul territorio di Contessa, notizie sull’origine dei
borghi ERAS, la loro situazione riferita
all'anno 1980 ed all'anno 2002. E’ riportata anche la relazione svolta al
convegno predetto dal dott. Mario Candore, unitamente a fotografie e documenti
messi a disposizione dai residenti o ex-residenti di Piano Cavaliere. Particolarmente
interessanti sono i documenti messi a disposizione da Nicolò Clesi, per
parecchi anni dipendente dell’ERAS, e le notizie ed i dati acquisiti da Giuseppina
Fucarino e Rosangela Giallo nel corso dell'indagine svolta nel 2002 a Piano
Cavaliere.
Il presente testo e gli
altri, che successivamente saranno proposti ai lettori del blog, fanno riferimento sia a quanto documentato
nel convegno predetto, sia a quanto documentato con la celebrazione del 50°
anniversario (2008) di istituzione della parrocchia di Piano Cavaliere sia infine
a notizie e dati acquisiti da altre fonti.
Di seguito vengono riportate
brevi notizie sul feudo "Piano Cavaliere".
Contessa Entellina
(13.687,34 ettari) é suddiviso in circa 50 feudi. Uno di questi, denominato Cretazzi
e Piano Cavaliere (281 ettari, 40 are e
96 centiare), nel 1952 viene quasi interamente diviso in lotti e assegnato
ai contadini, nell’ambito dell’attuazione della riforma agraria in Sicilia.
Piano Cavaliere (Fusha Kavalerit), prima del 1952 è
quindi uno dei tanti feudi del territorio di Contessa Entellina e fa parte,
come quasi tutti gli altri feudi, della grande proprietà agricola (latifondo).
Nella parte centrale del
feudo, nelle vicinanze delle vie di comunicazione (trazzere e sentieri) con le
altre località, ed in prossimità di una sorgente (kroi) di acqua potabile,
sorge la masseria, un complesso di edifici rurali (shpitë e fegut), costituito
principalmente da vari locali in pietra adibiti principalmente a:
- abitazione del fiduciario (massaro o campiere) del proprietario
del feudo e dei suoi collaboratori;
- deposito dei prodotti agricoli e delle sementi e degli attrezzi
(magazzino)
- ricovero per gli animali (stalle) e deposito di foraggi
(fienili).
La masseria di Piano
Cavaliere è collegata con altri feudi principalmente con le seguenti strade
rurali:
- trazzera regia in direzione Est per Contessa, per Santa Maria del
Bosco, Giuliana, Bisacquino,
Chiusa, ecc.
- trazzera regia in direzione Ovest per S. Margherita Belice e
Sciacca
- trazzera in direzione Sud per i feudi Bagnatelle e Costa del
Conte (Brinja Kondit)
- trazzera in direzione nord per vari feudi (Vaccarizzo, Petraro,
Roccella, Vaccara, Entella) e per Poggioreale, Roccamena, Palermo, S.
Giuseppe Jato.
Nella prima metà del secolo
XX, con la costruzione sia della Ferrovia Corleone - S. Carlo sia della strada
provinciale percorribile con gli autoveicoli, Contessa finalmente comincia ad
uscire dal suo plurisecolare isolamento ed i suoi abitanti possono più
comodamente e più rapidamente raggiungere i vari feudi del suo territorio, i
vari comuni limitrofi ed il capoluogo di provincia. Anche il borgo Piano
Cavaliere, attraversato dalla strada provinciale Contessa-S. Margherita,
risulta ben collegato ad Est con Contessa Entellina (Kuntisa) e ad Ovest con
Sambuca, S. Margherita Belice e Sciacca.
Nel feudo Piano Cavaliere,
il pozzo vicino alle case rurali fornisce l’acqua necessaria per il personale e
per l’orto (Kopshti) della masseria, mentre un abbeveratoio , lungo la trazzera
per Vaccarizzo, disseta le greggi.
La coltivazione delle terre
del feudo è affidata prevalentemente a contadini provenienti da Contessa, che
raggiungono i campi a dorso di mulo al mattino per fare ritorno in paese la
sera.
Nelle calde giornate estive
(te vapa), durante la raccolta del grano (te korrat) molti contadini rimangono
a dormire nei campi all’aperto: preparano un rustico giaciglio (shtrati) con le
stoppie (kallamet), su cui stendono le coperte rustiche, intessute con l’antico
telaio (argalia).
Mentre i contadini si riposano,
dopo una lunga giornata di dure fatiche
sui campi, i muli (mushkat) continuano a
pascolare sui prati, il cane (qeni) sonnecchia poco distante ed abbaia al
minimo rumore. I contadini allora,
verificato che tutto sia in ordine, tornano a riposare, dopo aver
scrutato il cielo per accertarsi dell’ora, secondo la posizione delle stelle. Finita
la trebbiatura i contadini consegnano al massaro la quota dei prodotti agricoli
spettante al proprietario delle terre coltivate: grano (drithë), fave (bathë), orzo (elbë), ecc.
La riforma agraria, avvenuta
nel 1952, cambia a Piano Cavaliere
questa realtà socio-economica. Inoltre il recente completamento della strada a
scorrimento veloce Palermo-Sciacca
riduce notevolmente la durata del tragitto con varie località limitrofe
ed in particolare con Sciacca e Palermo.
(Borghi Eras - Continua)
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