Sarebbero tredici i dispersi, da aggiungere alle sette vittime e agli otto feriti, della tragedia avvenuta nelle Alpi del Trentino.
«Si lavori perché non accada mai più» ha detto Mario Draghi, recatosi nella zona a rendere omaggio alle vittime. E intanto procedono fra immense difficoltà le indagine della Procura di Trento per accertare eventuali responsabilità per disastro colposo.
Gli esperti della montagna, climatologi, e alpinisti sono concordi: quel seracco crollato di schianto è figlio dei cambiamenti climatici e di ghiacciai ridotti ormai a minuscoli parenti dei giganti che erano solo qualche decennio fa.
«Negli ultimi vent’anni tutto è completamente cambiato. Non solo il ghiacciaio si è drammaticamente ritirato, ma anche la vegetazione si è spostata verso l’alto di una cinquantina di metri di quota: chiazze d’erba e alberi».
Si, il mondo attorno all'uomo cambia, ma l'uomo finge di non accorgersi, ma ne paga prezzi altissimi. La Natura ha le sue leggi e l'uomo non deve modificarle, deve prenderne atto.
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