L’approvazione della legge elettorale, prevista per oggi o
domani, potrebbe ancora slittare alla
prossima settimana. Eppure Matteo (il neo-compagno … di strada) ci aveva promesso
che entro gennaio avremmo avuto la nuova legge.
Stiamo in pratica
assistendo ad evoluzioni acrobatiche
nel percorso di questa legge elettorale.
Un mese fa sembrava che
essa fosse praticamente fatta. Poi, qualcuno ordinò fermi tutti ! la priorità –allora- diventò lo sfratto al capo del
governo, Enrico Letta.
Abbiamo avuto il nuovo
governo (dove siedono quattro sottosegretari del Pd indagati e da cui è dovuto
andare via un sottosegretario Ncd, che non era neanche indagato).
Al momento del
giuramento del nuovo governo il (compagno) Renzi ha ordinato subito squilli di
tromba: si cambia, adesso.
Un adesso che, però,
continua a dilatarsi, “ai bordi dell’ infinito” come cantava De Andrè.
Negli ultimi giorni sono
partiti i cinguettii (quelli di twitter) che annunciano la “rivoluzione”: ce la
stiamo facendo, adesso.
Facendo cosa ?
Berlusconi e Renzi hanno
trovato l’ennesima quadra su una strana soluzione che prevede che l’Italicum si
faccia sì, ma solo per la Camera.
Al
Senato resta la legge proporzionale, pura, come rimodulata dalla Consulta. Poi, non si sa quando, si inizierà a lavorare sulle modifiche costituzionali.
Intanto andiamo avanti di settimana in settimana. Pare di
poter dire che nonostante i riti della politica siano gli stessi dei governi di Mariano Rumor c'è qualcuno che ci assicura che questo è: Il nuovo che avanza.
Il guaio degli italiani sta nel fatto che non esiste alternativa. Viene da dire: siamo fritti.
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