La mafia è fenomeno così presente nella vita della nostra
società che si è conmquistato un posto di rilievo nella storia italiana e la
coscienza civile di noi siciliani la considerarle parte della
«normalità».
Da quando i giornali riempiono pagine e pagine sulla
"trattativa Stato-Mafia", abbiamo riscoperto che -in effetti- la mafia
accompagna le vicende dello Stato italiano fin dalla sua fondazione:
-è del 1863 il primo omicidio, rimasto impunito, di un siciliano tornato sull' Isola insieme a Garibaldi, nei cui
atti di indagine venne usato il termine «mafia».
-E trent' anni più tardi, nel 1893, con Emanuele
Notarbartolo, già sindaco di Palermo e poi senatore, si ha il primo di una lunga serie di omicidi
eccellenti che attraverseranno tutto il Novecento per arrivare fino a noi.
Mattarella, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, insieme a giornalisti,
sindacalisti, magistrati, imprenditori, forze dell' ordine, semplici cittadini
che, spesso lasciati soli, hanno difeso fino alla morte le nostre comuni
istituzioni.
Che papa Francesco abbia deciso di partecipare
alla veglia di preghiera organizzata, ogni anno, dall'associazione Libera il
primo giorno di primavera, costituisce per tutti un' iniezione di
coraggio.
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