Il referendum in Crimea ha visto vincere
con il 96,77% il sì all'annessione alla Russia.
La consultazione viene considerata illegale dall'Occidente, mentre il
presidente russo Putin ripete anche a Obama che è valida (nella stessa misura
in cui è stata sponsorizzata dall’Occidente la separazione del Kossovo dalla
Serbia) e che Mosca la rispetterà.
Il Parlamento della Krimea ha già proclamato l'indipendenza chiedendo a Mosca di
essere ammessi nella Federazione con lo status di Repubblica, così come all'Onu
è stato chiesto il riconoscimento di stato indipendente.
La moneta ufficiale della Repubblica di Crimea è il rublo: lo ha deciso il
Parlamento di Simferopoli, sancendo il distacco dall'Ucraina. Le forze
dell'ordine e gli apparati dello stato resteranno in carica fino all'adozione
della nuova costituzione. Lo annuncia la Rada di Simferopoli.
I militari ucraini resteranno in Crimea nonostante il referendum per
l'annessione della penisola alla Russia. Lo ha annunciato il ministro della
Difesa ucraino Igor Teniukh.
Intanto l'ultimo presidente sovietico, e premio Nobel per la pace, Mikhail
Gorbaciov, plaude al referendum in Crimea dove “il popolo ha deciso di
correggere un errore” del passato e si schiera contro le sanzioni occidentali.
“Per dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio ed esse devono
essere appoggiate dall'Onu”, ha dichiarato alle agenzie russe. “L'espressione
della volontà del popolo della Crimea, e anche la sua possibile annessione
nella Federazione Russa come regione, non possono servire da motivo per le
sanzioni”, ha sottolineato Gorbaciov.
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