Scalfari su La Repubblica:
-Obama a Roma ha visto a lungo Napolitano e Papa Francesco, un pò meno Matteo Renzi e ... sul predellino dell'aereo Ignazio Marino
- Ricorda a Visco (governatore Bankitalia) che i lacci e laccioli che Guido Carli evocava -allora- non erano riferiti ai sindacati.
"Nessuno parla di abolire il Senato. Al posto di Renzi farei quello che sta facendo lui, lavorando con tutte le mie forze per superare il bicameralismo perfetto, diminuire il numero dei parlamentari,...
CORRADINO MINEO, senatore pd
È cominciata la battaglia delle riforme. Repubblica a tutta pagina “Grasso: non abolite il Senato”. Il Corriere si affida invece a Giannelli: un gruppo di donne e di uomini tributa l’estremo saluto all’imperatore Matteo Renzi, “Ave Caesar, morituri te salutant”. Ma, nell’arena, due leoni, perplessi, non hanno voglia di eseguire la sentenza: “Io non me la sento! Sono tanti e più famelici di noi, sono tutti senatori.”
È davvero così? Sono così famelici e attaccati alla poltrona, questi senatori, da mettere in pericolo la semplificazione e la modernizzazione delle istituzioni che il Governo propone? Piero Grasso, ex magistrato e Presidente del Senato in carica, propone di consegnare per intero alla Camera il potere di conferire la fiducia al Governo e quello di approvare o bocciare ogni provvedimento ordinario, che riguardi cioè economia, giustizia, ambiente, cultura, istruzione. Solo “le scelte sui diritti e sui temi etici, che toccano profondamente la vita dei cittadini” hanno bisogno secondo Grasso - “di essere esaminate anche in una camera di riflessione, come il Senato”. Il Presidente chiede l’elezione diretta di una parte di questa seconda Camera, che vuole continuare a chiamare Senato, “non rinuncerei mai a una parola italiana che viene usata in tutto il mondo”
ANTONIO CALABRO', giornalista
A proposito di conflitto o di staffetta generazionale, le intelligenti
osservazioni di Walter Passerini su La
Stampa: "Abbiamo
bisogno dello sguardo dei giovani e della saggezza dell'esperienza degli
anziani. E' questo il senso del necessario nuovo patto generazionale tra
Telemaco e Ulisse così ben descritto da Massimo Recalcati. Il figlio-Edipo è
quello che per conquistarsi il potere si lancia nella guerra contro il padre;
il figlio-Narciso resta immobile prigioniero della propria immagine; il
figlio-Telemaco è quello che aspetta il padre per stringere un nuovo patto, da
cui entrambi potrebbero uscire vincitori"
PIETRO ICHINO, deputato di Scelta Civica
Belgrado, 31 marzo 2019.
Vladimir Putin – che nel 2014 si era erto a protettore dell’autodeterminazione del popolo di Crimea, nel 2015 aveva fatto altrettanto per il popolo della Moldova, nel 2016 per il popolo ucraino e nel 2018 per il popolo serbo – dichiara di non essere insensibile al grido di dolore del popolo veneto, che da cinque anni ormai ha manifestato inequivocamente la propria sete di indipendenza dall’Italia. E per manifestare fattivamente la solidarietà della Russia, fa sorvolare Venezia da uno stormo di caccia-bombardieri.
Il Governo italiano, che anni prima aveva rinunciato all’acquisto dei caccia Eurofightersperché tecnologicamente poco avanzati, poi dei caccia F35 perché troppo costosi e perché avrebbero determinato una dipendenza tecnologica dagli U.S.A., ora telefona a Washington avvertendo che la questione della dipendenza tecnologica è politicamente superata e chiedendone in prestito uno stormo: giusto il tempo necessario per dare una calmata all’autocrate russo, poi glieli restituiamo. Da Washington rispondono che al momento gli F35 sono tutti impegnati per richieste analoghe in altre parti del mondo, anche per via dell’autocrate nord-coreano, delle tensioni indo-pakistane e della minaccia iraniana contro Israele; ma assicurano che entro il 2022 anche la richiesta italiana potrà probabilmente essere accolta.
Il Governo italiano, che anni prima aveva rinunciato all’acquisto dei caccia Eurofightersperché tecnologicamente poco avanzati, poi dei caccia F35 perché troppo costosi e perché avrebbero determinato una dipendenza tecnologica dagli U.S.A., ora telefona a Washington avvertendo che la questione della dipendenza tecnologica è politicamente superata e chiedendone in prestito uno stormo: giusto il tempo necessario per dare una calmata all’autocrate russo, poi glieli restituiamo. Da Washington rispondono che al momento gli F35 sono tutti impegnati per richieste analoghe in altre parti del mondo, anche per via dell’autocrate nord-coreano, delle tensioni indo-pakistane e della minaccia iraniana contro Israele; ma assicurano che entro il 2022 anche la richiesta italiana potrà probabilmente essere accolta.
Chi vuol fare il prepotente con noi è avvertito.
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