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giovedì 20 marzo 2014

Sicilia. Abolire lo Statuto Speciale dei privilegi

ll problema serio di Matteo Renzi è “dove trovare i soldi da destinare agli investimenti, alle ripresa del paese”. 
Chissà se qualcuno gli si avvicinerà e potrà suggerirgli di abolire lo Statuto Speciale della Sicilia. Se questa ottima idea venisse valutata e portata avanti Renzi  potrebbe disporre di un pozzo di soldi, di dimensioni miliardarie e passerebbe alla storia come vero statista. 
La campagna in questo senso è condotta da Carlo Alberto Tregua, giornalista a Catania.
A) Non esiste un siciliano (esclusi i privilegiati che attingono dalle mammelle di Mamma Regione) che capisca a cosa serva lo Statuto Speciale se non a sperperare denaro, a creare privilegi.
B)   Sarebbe una ottima idea quella di  abrogarlo e sostituirlo da uno ordinario, approfittando della riforma costituzionale che il Parlamento si appresta a discutere.
C) La Regione ha assunto una quantità di dipendenti sproporzionata al fabbisogno dei servizi. Oggi si valuta che vi sia un esubero di circa 10 mila unità su 20 mila a libro paga, anche tenuto conto che la Lombardia, pur amministrando 10 milioni di cittadini anziché 5 milioni come quelli della Sicilia, ha messo a libro paga solo 3 mila dipendenti, di cui 200 dirigenti contro i 1.800 della nostra Regione. 
D) Non solo, ma ha consentito che dirigenti e dipendenti avessero un contratto speciale che comporta introiti superiori di un terzo di quelli degli statali o degli altri regionali. 
E)  Non basta. Ha stabilito, sempre per legge, che dirigenti e dipendenti regionali potessero andare in pensione con periodi di cosiddetto lavoro molto corti e con liquidazioni di fine rapporto molto più elevate di quelle dei loro colleghi statali. 
F) Il segretario dell’Assemblea regionale, quando va in pensione, percepisce un milione e mezzo di liquidazione e oltre 300 mila € all’anno di pensione. Un dirigente regionale percepisce tra 100 e 200 mila € all’anno, il doppio di qualunque suo collega regionale d’Italia. 
Se Renzi ha veramente buone intenzioni e vuole eliminare una fetta di parassitismo all’interno della Pubblica Amministrazione non ha da fare altro che abolire lo Statuto dei privilegi. 

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