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giovedì 27 marzo 2014

L'Albania. Conoscere il paese da cui discendono gli arbëresh (n. 6)

L'Albania è di poco più estesa della Sicilia eppure il paesaggio fisico e culturale  non è per nulla uniforme. 
Le bellezze naturali in alcune zone del paese sono ancora incontaminate, in altre invece si coglie l'onda devastatrice occidentale che pur di costruire e fare grandi colate di cemento non bada a salvaguardare un mondo che si è conservato integro da secoli e forse da millenni.
Il contesto ovviamente è tipicamente balcanico e non mancano siti di rilevante interesse storico-archeologico risalenti all'epoca romana, bizantina o turca.

La musica albanese odierna non fa che rincorrere i ritmi e gli impianti occidentali. 
Quella più tradizionalmente locale è polifonica e affonda le sue radici nella tradizione illirica. Da qui le armonie variegate e le tematiche epiche.

Il cinema ha trovato un grande rilancio col crollo del regime comunista. A Tirana l'International Film Festival è dedicato alla cinematografia dei paesi balcanici ed anche internazionali. Artisti di levatura internazionale preferiscono infatti presentare i loro films a Tirana.
La letteratura del paese fino ai primi degli anni settanta del Novecento ha risentito della divisione che attraversava la lingua scritta: tosco e gheggo (tosk e gheg). 
C'è da dire che fra gli scrittori ed i poeti numerosi sono stati quelli che hanno scritto in nome della libertà, subendo le restrizioni del regime (Vizar Zhiti, Gezim Hajdari, Ernest Koliqi, i quali hanno avuto un ruolo pure nella letteratura italiana). 
Numerosi sono i letterati che sono finiti in carcere ed hanno, comunque, ripreso a diffondere libri di speranza dagli anni ottanta, quando il regime comunista cominciava a mostrava le prime crepe.
Uno dei maggiori, o il maggiore, dei letterati viventi è Ismail Kadare, personaggio di fama internazionale ed i cui testi sono tutti tradotti in italiano, ma in moltissime altre lingue.
Gli autori più giovani, pure essi tutti tradotti in italiano sono Ron Kubati, Elvina Dones, Anilda Ibrahimi, Ornela Vorpsi, Fatos Kongoli).

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