Il Monastero di S. Maria di Grottaferrata (Badia Greca) è fondato
nel 1004 da S. Nilo di Rossano Calabro, greco di origine e di rito, il quale
dalla Calabria porta a Grottaferrata con i suoi monaci il rito bizantino-greco,
che si conserva ancora oggi.
Il rito bizantino-greco, fedelmente mantenuto in Badia nei primi
tre secoli, dalla fine del XIII secolo comincia ad assorbire elementi del rito
romano, nei secoli successivi sempre più presenti nella pratica
liturgica e religiosa. Nella seconda metà del secolo XIX nella comunità della
Badia, alcuni monaci ed jeromonaci vogliono mantenere il rito bizantino ed
altri invece vogliono adottare il rito romano. Negli ultimi decenni del secolo
XIX però, per volontà della Santa Sede, viene avviato nella Badia il
processo di recupero e di ripristino
della piena osservanza del rito bizantino, durante il pontificato di Leone
XIII (Decreto " Orientalium Ecclesiarum Ritus" del 12 aprile 1881
della S. Congregazione Propaganda Fide).
La Santa Sede, per incrementare la comunità della Badia, ridotta
ormai a pochi membri provenienti dalle diocesi di rito romano, invia nel 1882
una circolare a tutti gli ordinari (vescovi) delle diocesi italiane, nel cui
territorio si trovavano comunità di rito bizantino, invitandoli a mandare al
probandato del monastero basiliano di Grottaferrata giovani desiderosi di
seguire la vita religiosa.
Mentre dalle diocesi della
Calabria non si ha alcuna risposta e disponibilità immediata all'invito pontificio,
dalla Sicilia invece un congruo numero di ragazzi di Piana dei Greci e di Contessa, comunità
italo-albanesi che conservano ancora, oltre che la lingua e le tradizioni
albanesi, anche il rito greco-bizantino, chiedono già dal 1883 e negli anni
successivi di essere ammessi al probandato del monastero basiliano di
Grottaferrata.
Questa iniziativa della Santa
Sede, che per la prima volta
mette in contatto la Badia Greca e le comunità italo-albanesi, può essere considerata provvidenziale per ambo
le parti: i monaci di origine italo-albanese danno un notevole apporto alla
crescita religiosa, culturale ed ecclesiastica del monastero basiliano di Grottaferrata e le
istituzioni della Badia danno un significativo contribuito alla crescita
culturale e religiosa delle comunità italo-albanesi. Molti studenti arbëreshë
frequentano infatti le scuole delle istituzioni religiose ed ecclesiastiche
affidate ai monaci basiliani di Grottaferrata: scuola media nell'Istituto
"A. Reres" di Mezzojuso dal 1920 e del seminario di S. Basile (CS)
dal 1932, ginnasio-liceo nel Seminario greco-albanese di Palermo, scuola
professionale nell'Istituto SS. Salvatore di Piana degli Albanesi dal 1948, liceo-ginnasio
nel Seminario "Benedetto XV" annesso alla Badia dal 1918.
Contributo
degli Italo-albanesi alla rinascita della Badia.
Dal 1883 al 1900 un significativo numero di ragazzi (7 da Piana
degli Albanesi, 5 da Contessa Entellina, 1 da Palazzo Adriano), provenienti
dalle comunità italo-albanesi della Sicilia, vengono ammessi al probandato della Badia di Grottaferrata . Nei
primi due decenni del 1900 sono pochissimi i ragazzi arbëreshë ammessi alla
Badia Greca. Nel 1920 un giovane di Palazzo Adriano apre la serie dei numerosi
probandi ammessi al monastero di Grottaferrata nei decenni successivi e
provenienti dalle comunità italo-albanesi, sia della Sicilia che della
Calabria.
Analizzando l'origine geografica dei membri italo-albanesi della
Badia, dalla fine del secolo XIX ad oggi, si rileva che gli arbëreshë
provenienti dalla Sicilia sono più numerosi di quelli provenienti dalla
Calabria.
I trentadue monaci siculo-albanesi (21 jeromonaci e 11) sono nati:
- 13 a Piana degli
Albanesi:10 jeromonaci e tre monaci
- 4 jeromonaci a Contessa
Entellina
- 1 monaco a S. Cristina
- 4 da Palazzo Adriano: 2
jeromonaci e 2 monaci
- 10 a Mezzojuso: 6
jeromonaci e 4 monaci.
I quindici monaci calabro-albanesi della Badia (9 jeromonaci e 6
monaci) sono nati:
- 3 a
Firmo: 2 jeromonaci ed 1 monaco
- 1 jeromonaco a S. Basile
- 1 jeromonaco a S. Cosmo
Albanese
- 4 a S. Sofia d'Epiro: 2
jeromonaci e 2 monaci
- 1 jeromonaco a S.
Giorgio Albanese
- 2 jeromonaci a Macchia
Albanese;
- 1 monaco a Plataci;
- 1 monaco a Lungro.
Fra i predetti 47 membri italo-albanesi della Badia (30 jeromonaci
e 17 monaci) dodici hanno fatto parte
della comunità monastica solo per qualche anno e, tra questi, alcuni hanno
continuato a svolgere l'attività religiosa in altre istituzioni ecclesiastiche.
Badia
Greca e formazione religiosa e culturale degli arbëreshë
Il significativo contributo, dato
dalle istituzioni di educazione e di istruzione della Badia alla
formazione culturale degli italo-albanesi, trova riscontro nella valutazione dei dati che
emergono esaminando l'origine geografica degli ex-alunni delle scuole dei
seminari e del probandati, affidati ai
monaci basiliani a Grottaferrata, in Sicilia e in Calabria.
I dati di seguito riportati per i probandi si riferiscono al
periodo 1883 - 1980, per i seminaristi invece si riferiscono al periodo che va
dal 1938 ad oggi.
Da questa analisi in primo luogo emerge che gli ex-alunni
provengono principalmente dalle comunità italo-albanesi, che afferiscono alla
giurisdizione ecclesiastica delle due Eparchie di rito bizantino (Lungro e
Piana degli Albanesi), anche se non mancano presenze di comunità arbëreshë afferenti
alla giurisdizione ecclesiastica
di altre diocesi. Alcuni probandi
e seminaristi, specialmente della Sicilia, appartengono a comunità di origine non arbëreshë, ma
comunque confinanti con comuni italo-albanesi.
Gli ex-alunni della Sicilia
complessivamente sono 274 (91 probandi e 183 seminaristi) e provengono precisamente :
- 141 da Piana degli
Albanesi (25 probandi e 116 seminaristi);
- 5 da S. Cristina (1
probando e 4 seminaristi);
- 31 da Contessa Entellina
(8 probandi e 23 seminaristi);
- 31 da Palazzo Adriano (9
Probandi e 22 seminaristi);
- 44 da Mezzojuso (31
probandi e 13 seminaristi);
- 22 da varie località
della Sicilia (17 probandi e 5 seminaristi).
La presenza del monastero basiliano a Mezzojuso (Istituto
"Andrea Reres") senza dubbio
ha determinato la prevalenza dei probandi (70%) sui seminaristi (30%)
provenienti da questa località, mentre i dati relativi agli altri comuni
considerati complessivamente rilevano una netta prevalenza dei seminaristi
(67%) sui probandi (33%).
Gli ex-alunni dell'Italia continentale (prevalentemente
provenienti dalla Calabria) complessivamente sono 218 (57 probandi e 161
seminaristi) e provengono precisamente:
- 9 da Acquaformosa (3
probandi e 6 seminaristi)
- 12 seminaristi da
Castroregio
- 4 da Civita (1 probando
e 3 seminaristi)
- 5 seminaristi da Ejanina
- 2 seminaristi da
Falconara Albanese
- 3 da Farneta (2 probandi
ed 1 seminarista)
- 26 da Firmo (10 probandi
e 16 seminaristi)
- 7 seminaristi da
Frascineto
- 18 da Lungro (2 probandi
e 16 seminaristi)
- 1 seminarista da Marri
- 25 da Macchia Albanese e
S. Demetrio Corone (9 probandi e 16 seminaristi)
- 1 seminarista da
Pallagorio
- 7 da Plataci (2 probandi
e 5 seminaristi)
- 11 seminaristi da S.
Benedetto Ullano
- 13 da S. Basile (1
probando e 12 seminaristi)
- 12 da S. Cosmo Albanese
(7 probandi e 5 seminaristi)
- 11 da S. Costantino
Albanese (4 probandi e 7 seminaristi)
- 12 da S. Giorgio Albanese
(3 probandi e 9 seminaristi)
- 6 seminaristi da S.
Paolo Albanese
- 20 da S. Sofia D'Epiro
(11 probandi e 9 seminaristi)
- 1 seminarista da Ururi
- 10 da Vaccarizzo Albanese
(2 probandi e 8 seminaristi)
- 2 seminaristi da Villa
Badessa.
I dati sopra esposti, complessivamente considerati, evidenziano
una netta prevalenza dei seminaristi (74%) sui probandi(26%), eccetto in tre
località (Farneta, S. Sofia d'Epiro e S. Cosmo Albanese), dove é prevalente il
numero dei probandi.
I seminaristi sono presenti in tutte le 23 località sopra citate,
mentre i probandi sono presenti solamente in 13 località.
Gli ex-alunni considerati sono complessivamente 492, di cui 148 probandi (30%) e 344 seminaristi (70%).
L'incidenza in % degli ex-alunni che sono stati ordinati sacerdoti
o che hanno scelto la vita religiosa é
la seguente:
- su 57 probandi della
Calabria 15 (26%) sono diventati membri della Badia
- su 91 probandi della
Sicilia 32 (35%) sono diventati membri della Badia
- su 161 seminaristi
dell'Italia continentale 24(15%) sono stati ordinati sacerdoti
- su 183 seminaristi della
Sicilia 21 (11% ) sono stati ordinati sacerdoti.
Considerando l'attività professionale ed i titoli di studio degli
ex-seminaristi e degli ex-probandi emerge che gli intellettuali dei comuni
italo-albanesi sono prevalentemente ex-alunni della Badia, i quali operano, sia
nel paese natio sia altrove, in tutti i settori (sacerdoti, docenti
universitari e delle scuole medie e superiori, medici, farmacisti, veterinari, ingegneri,
geometri, ragionieri, pubblici funzionari, impiegati e dirigenti in aziende pubbliche e private, ecc.).
Quanto sopra dimostra il contributo significativo dato dalla Badia
e dalle Eparchie alla crescita religiosa e culturale degli Italo-Albanesi.
Badia
Greca e formazione religiosa e culturale dei contessioti
Le considerazioni sopra esposte si riferiscono anche Contessa
Entellina, sia per quanto riguarda il contributo dei contessioti alla rinascita
della Badia sia per quanto riguarda il contributo della Badia alla formazione
culturale e religiosa dei contessioti.
Quattro
jeromonaci di origine contessiota (padre Sofronio Gassisi, padre Cosma Buccola,
padre Lorenzo Tardo e padre Saba Abate) hanno infatti dato un notevole
contributo alla rinascita della Badia in diversi campi (paleografia,
ecumenismo, liturgia, melurgia, miniatura, tipografia, ecc.). Notizie
biografiche e fotografia di questi 4 concittadini jeromonaci sono esposte al Centro Culturale Parrocchiale,
nella galleria dedicata ai “Personaggi di Contessa, noti e meno noti”. E' stato già dedicato uno spazio (blog del 12 febbraio
2014) alle vita ed alle opere di padre Lorenzo Tardo. Anche agli altri tre
jeromonaci contessioti sarà dedicato un spazio per farli conoscere.
Per quanto riguarda i contessioti ex -
alunni delle istituzioni di educazione e di istruzione della Badia (scuole dei
seminari e dei probandati sopra citati) di seguito viene riportato solamente un
elenco con i nomi,: P. Cosma Castrenze Buccola – P. Sofronio Salvatore Gassisi
- P. Lorenzo Luca Tardo – Prof. Giuseppe Schirò – Raviotta Giovanni - Dott.
Salvatore Borzì – Prof. Giuseppe Schirò - Dott. Sebastiano Sciambra – Dott.
Nicolò Cuccia – Dott. Antonino Cuccia – Dott. Bernardino Schilleci – Papas Nino
Cuccia – Dott. Sclafani Gaspare – Sig. Piraino Carmelo - Geom. Lo Cascio
Gioacchino - Dott. Calogero Raviotta - Dott. Giovanni D'Aina - Dott. Musacchia
Gaspare - Ins. Lo Cascio Vincenzo - Sig. Clesi Pietro - Rag. Cuccia Pietro -
Prof. Ferrara Giorgio - Ins. Graffagnini Nicolò - Dott. Ragusa Antonio - Dott.
Gennusa Ignazio - Sig. Liggio Gaetano - Sig. Tardo Domenico - Papas Nicola
Cuccia - Sig. Liggio Calogero - Inf. Chisesi Teodoro – P. Aricò Luciano – Papas
Borzì Giuseppe.
(Badia Greca e
arbëreshë” - continua)
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